Ciao Vania.
Vorrei cominciare con te. A conoscere un pò alla volta la "storia" fotografica ed espressiva ddegli utenti di Eidos. Almeno di alcuni, nei limiti del tempo che ciascuno di noi ha. E ho deciso di cominciare da qui.
Parlare di una foto è difficilissimo quando questa è la sola foto che conosci di un certo autore e non hai alcun riferimento. Gli aspetti allora diventano quelli di base, quelli che servono per poter partire. Elementi prettamente tecnici ed altri, molto più difficili di "stile" o come lo vogliamo chiamare.
L'immagine ha una buona composizione. Attimi di vita sui lati opposti di una diagonale. Un gruppo, anche fisicamente tale, coinvolto in una discussione, uno scambio di idee, una "comunicazione". Apparentemente attivo, in qualche modo dinamico. Per contro, la su aantitesi. Fisicamente e concettualmente. Una donna, sola, seduta (staticità), intenta a leggere un giornale e completamente distaccata dal resto. Due mondi a convivere senza sovrapposizioni o interazioni. Il BN è ben fatto, discreto.
Quindi in linea di massima l'immagine potrebbe piacermi. Però non la sento completamente mia. manca, secondo me, un qualche elemento, una forza di base che la renda coinvolgente. Non riesco (ma questo può essere un limite mio) a farmi parlare dall'immagine, a sentirla sulla pelle. Non sto parlando di effetti speciali,no. Anzi, molte delle foto che valgono sembrano apparentemente spente, ma sanno affascinarti e agganciarti un pò alla volta in un vortice che poi svela le mille sfaccettature che ne fanno la vera bellezza.
Donne a NY. Può essere una traccia interessante e piena di spunti, ma è anche una sfida molto diffcile. Lo scattare una immagine significa aver provato in quel momento un "sentimento" nei confronti di quella scena. La propria sensibilità, la propria personalità hanno colto in quella situazione delle particolarità che ti hanno fatto inquadrare e premere il pulsante di scatto. Il proporre l'immagine significa poi cercare di coinvolgere unosservatore in quel mondo che si era visto. Proporlo alui cercando di risvegliare una qualche emozione, magari la stessa che hai provato.
In questo momento, con questa foto, non riesco a cogliere tutto questo.
Nello stesso tempo non vedo NY. So che è questa città dalle tue parole, ma la foto in se avrebbe potuto essere anche altrove. Non è eccessivamente importante. Si può essere introdotti alla città un pò alla volta, guidati attraverso foto successive.
Quello che al momento sento mancare è l'anima, il motivo per cui la foto è nata.Potrebbe essere una serie, appunto. Nel qual caso la seguirò con interesse.
Un altr anota per me importantissima. Il dibattito se accompagnare le foto con dei testi è vecchio come il mondo. Per quello che mi riguarda è utilissimo ed anzi necessario per poter avere un visione più ampia di tutto. E' vero che una immagine vale mille parole, ma è anche vero che il mondo non è a compartimenti stagni e la sensibiltà, creatività e flussi di pensiero sono qualcosa che si amalgama e fonde continuamente. D'altra parte quando studiamo degli autori, studiamo la loro vita, le loro esperienze la loro storia. Proprio per poter capire il perchè di certe scelte.
Mi farebbe molto piacere sentire la tua opinione (come quella di altri) al riguardo. Mi piacerebbe ciò conoscere un pò l astoria dell'immagin, le condizioni che ti hannoportato a scattare, come a distanza di tempo trovi l'immagine stessa. E insieme vederne delle altre, se possibile.
Se sei arrivata a leggere fino qui devo proprio ringraziarti.
Aspetto qualche nota da parte tua. E non pensare che lo chieda per niente. Si tratta da parte mia di puro egoismo: capire, conoscere e imparare di più....
Un saluto,
Brian.