racconto breve

L'unica, curiosa e intraprendente puzzola di Coventwille rovistava con insistenza fra le bacche: inseguiva con le narici tese l'odore della terra indolcito dalla morbida carne.
L'unica, impicciona e intraprendente aquila di Coventwille la vide dall'alto dei cieli. Così pensò l'aquila : " aspetto a mangiarla, le concedo prima l'ultima scoperta".
I vecchi di Conventwille narrano che nel regno animale l'ultima scoperta sia proprio l'ultimo pasto del condannato, ma proprio quello, quello medesimo.
(Da questo possiamo dedurre quanto l'organizzazione della società animale siaben fornita di grazia, umanità e concessioni).
Intanto Tommy Multicolor ( nome proprio di persona), l'unico, vero uomo di Conventwille, divorava una bacca (non una vacca) dietro l'altra. Poichè Tommy Multicolor divorava bacche ormai da ormai da 523 anni si capisce che la vegetazione andava lentamente scomparendo: a Conventwille infatti non c'era altro che bacche.
C'era però una sarta. Stava affacciata alla finestra. Era lì ancora prima che Tommy Multicolor iniziasse il suo lungo, lunghissimo pasto.
Ricapitoliamo: l'aquila attende, Tommy Multicolor divora, la sarta s'incanta, e la puzzola trova Jenny Bilboa ( forse figlia di Rocky), per altro l'unico cadavere bianco e tempro di Conventiwille.
La povera Jenny, in verità, non era sempre stata una cadavere ( al contrario di quanto la gente di Coventiwille dicesse) : per l'esattezza di dodici anni era stata una bambola con le pile scariche, insoddisfatta e piena di polvere. In seguito diventò una prelibata aragosta, condita a puntino, subito divorata da un vecchio signore (così anche le aragoste si estinsero a Conventwille). Poi dopo aver tentato invano una vita da aspirapolvere divenne persona ( in carne, ossa e capelli, si intende).
Nacque ragazza di 22 anni e le bastò poco per scoprire che non poteva girare nuda. A soli due giorni di vita, quindi, andò a trovare la sarta.Indossò scarpe, gonna, una collana e.... una camicia fatale. L'ultimo bottone, proprio sul collo, faticava ad allacciarsi, ma una volta allacciato invece di saltare via lasciò Jenny nell'esaltante esperienza dello strangolamento (da bottone). Jenny nell'istante preciso della sua morte capì come era difficile adattarsi alla vita (degli umani).
Quando la puzzola iniziò a rosicarla lo sguardo ebetito della sarta si allungò nell'aria fino al boschetto, dove l'aveva vista fuggire un giorno prima con le mani strette al collo.
Tommy Multicolor, che l'aveva vista morire, pensò a come potesse essere triste il destino, e riprese a divorare bacche, rivolgendole ogni tanto un'occhiata.
In realtà anche Jenny " si stava guardando" : lo faceva dall'alto dei cieli, con l'aquolina " in becco", concedendo alla puzzola l'ultimo pasto.

Poeta maletto & Krostaceo

complimenti per la mostra

O io oggi sono particolarmente assonnato o poco ricettivo, ma non c'ho capito niente

Ciaoo

grazie Stè!!

anche se il racconto nasce da due menti un pò disturbate, in realtà ce l'ha una sua logica.

Interessante come riscoperta, però ci hai messo un po' di errori di battitura! Qualcuno riuscirà a capire il finale?

...ce l'ha sì una logica, e come!!!!!!!!!
non sò se ho dato una giusta interpretazione, ma ti faccio i complimenti perchè è scritto in maniera ironica...con grande originalità...
l'interdipendenza tra "esseri viventi"...tutti, senza esclusione di genere e razza...soprattutto interdipendenze tra mondo animale, vegetale e umano/umanoide...è un richiamo al rispetto...
mi piace questa chiave di lettura che ha il suo apice nella reincarnazione finale...

non sò se ho capito il reale senso del racconto...
forse è quello che ho voluto vederci io........
mi appello ad Angelo o agli autori per maggiori delucidazioni.........

in rainbow ha scritto:

...ce l'ha sì una logica, e come!!!!!!!!!
non sò se ho dato una giusta interpretazione, ma ti faccio i complimenti perchè è scritto in maniera ironica...con grande originalità...
l'interdipendenza tra "esseri viventi"...tutti, senza esclusione di genere e razza...soprattutto interdipendenze tra mondo animale, vegetale e umano/umanoide...è un richiamo al rispetto...
mi piace questa chiave di lettura che ha il suo apice nella reincarnazione finale...

non sò se ho capito il reale senso del racconto...
forse è quello che ho voluto vederci io........
mi appello ad Angelo o agli autori per maggiori delucidazioni.........

Sì il colpo di scena finale è che Jenny compie un'ulteriore "incarnazione", sfuggendo di nuovo alla morte e guardandosi cadavere. Riesce praticamente a sgattaiolare via prima che la morte la avvinghi definitivamente: migra in un altro corpo prima di morire insieme al precedente.

Se volete è un inno alla superiorità dello spirito sul corpo: quest'ultimo è solo uno strumento di passaggio, un temporaneo abitacolo. Ma il racconto ci presenta anche il tema della scissione dell'identità, con un personaggio che guarda sé stesso morire, sé stesso morto e fatto cadavere.

Ma non so se quando l'abbiamo scritto (ora avete capito che allora mi chiamavo Krostaceo, forse anche io migro di identità in identità...) pensavamo a tutto ciò... diciamo che l'abbiamo steso istintivamente, io e Frensike, ma sono emerse alcune nostre "anomalie" mentali .

Si, Fede, hai interpretato bene,
diciamo che sei riuscita a uscire fuori dalla logica per capire la logica del racconto,
che è soltanto un tuffetto,
leggero,
nell'immaginazione.

...comunque è giusto ammettere che il messaggio del rispetto non c'era, perlomeno a livello intenzionale, poi va da sé che sono contento che ci si vedano anche cose diverse da quelle che ci abbiamo voluto mettere...