"Lo scopo del fotografo"
Pinco: davanti, dietro, destra, sinistra: solo blu.
Pallino: perfetto, allora è il momento, prendi le corde e legale alle pietre.
Pinco: ecco fatto, adesso questa intorno al tuo, questa intorno al mio.
Pallino: leghiamoci anche fra di noi: il primo che si butta tira via anche l'altro, senza storie...
Pinco: giusto.
Pallino: allora? Contiamo "uno due tre"?
Pinco: ma sì, tanto intorno a noi non c'è nessuno; non abbiamo nessuno, vicino a noi.
Pallino: da secoli.
Pinco: UNO... DUE...
Pallino: lì cosa c'è?
Pinco: non ti riguarda, sarà un tizio qualunque.
Pallino: UNO... DUE...
Pinco: però lui ci guarda! Da dentro un binocolo, o qualcos'altro.
Pallino: ma no! a chi importiamo? A nessuno. UNO... DUE...
Pinco: a lui importiamo, se vuole catturarci dentro la sua immagine; a qualcuno allora importiamo...
Pallino: non è mica così, figurati, ho sentito certe storie: ti rubano l'anima, con quell'aggeggio nero. Se non ci sbrighiamo vedrai...
Pinco: hai ragione, allora dobbiamo sbrigarci. UNO... DUE...
Pallino: ma allora abbiamo un'anima?
Pinco: sembra di sì, guarda, è ancora lì, sulla riva che ci punta col suo coso.
Pallino: ...un'anima...
Pinco: ...un'anima...
Pallino: che fai remi?
Pinco: pensavo... magari, lo facciamo domani, che fretta c'è? poi remi anche tu...
Pallino: rema ma via dall'altra parte, senno' quello ci frega.
Pinco: così distanti vedrà solo la barca.
Pallino: che fatica! Senti: e se l'avessimo fatto?
Pinco: senza di noi, avrebbe rubato l'anima alla barca.