Una bella e interessante scoperta.
Per Roland Barth parte essenziale della foto è il Punctum, l'elemento (spesso secondo lui involontario) che emerge dal contesto fotografato e "punge" la coscienza di chi guarda.
Ma se quella di Carter Bresson o di altri è una fotografia del Punctum che
emerge dal contesto, potremmo chiamare quella di Madoz la fotografia del Punctum fuori-contesto.
Ogni foto è imperniata su questo evento dissonante, che rompe la catena usuale delle nostre percezioni con l'inserimento di un elemento "sfasato" sul piano dell'esperienza abituale, ma allineato su quello delle associazioni mentali.
Veramente suggestivo, anche per l'economia di mezzi, pochi elementi che vanno sempre a segno, e niente altro.
Forse l'unico limite è il debito, più o meno evidente a seconda delle foto, verso Magritte da una parte, verso il movimento Dada (vedi Duchamp) dall'altra.
Comunque, fra le mie preferite: