sebastiao salgado - going up

La documentazione della condizione disumana in cui migliaia di disperati ogni giorno lavorano in una miniera aurifera in Brasile, trasportando quintali di fango per assicurarsi la pura sopravvivenza. E' una foto che ti scuote, mi ricorda i corpi ammassati sulla zattera della speranza.

Come molte altre foto di Salgado, anche questa è toccante.
Notate come in questo fotografo gli sfruttati mantengono spesso, pur nella condizione di umiliati, una loro dignità morale, a volte una loro fierezza e quasi eroicità.
In questo caso è la ripresa dal basso a conferire un carattere quasi maestoso alle figure, come fossero statue di bronzo (il fango rende la loro pelle liscia e scura) erette sopra un piedistallo.

In quest'altra foto le figure, anch'esse statuarie, hanno la monumentalità di quelle giottesche della Cappella degli Scrovegni:

Aurora Amato ha scritto:

[img][/img]


La documentazione della condizione disumana in cui migliaia di disperati ogni giorno lavorano in una miniera aurifera in Brasile, trasportando quintali di fango per assicurarsi la pura sopravvivenza. E' una foto che ti scuote, mi ricorda i corpi ammassati sulla zattera della speranza.

Salgado è da considerarsi uno tra i geni coraggiosi della fotografia, i suoi scatti sono istantanee della più estrema condizione umana. Per me è sempre abbastanza difficile da digerire le sue immagini, ma le Formiche per esempio nella cava di diamanti ed i volti beffardi e sorridenti degli schiavi immersi nel fango, sono un patrimonio assoluto nella fotografia mondiale