Ansel Adams

Un grande maestro e il grande pioniere della fotografia di paesaggio.
Il sito ufficiale: http://www.anseladams.com/index1.html
Due gallerie di immagini: http://www.ocaiw.com/galleria_maestri/gallery.php?id=63&catalog=foto〈=it
http://www.fotochepassione.com/AnselAdams/Adams-galleria1.htm

Due gallerie con i suoi incredibili paesaggi:

http://www.historyplace.com/unitedstates/adams/index.html

http://masters-of-photography.com/A/adams/adams_bridal_veil_fall_full.html

Più guardo le foto di Adams e più mi piacciono...mi piace il bianco e nero, la trasparenza degli specchi d'acqua , la nitidezza delle foto e il dolce movimento delle linee... A fare foto così belle e che inchiodano la tua attenzione bisogna essere solo dei grandi maestri!

LauraB ha scritto:

Più guardo le foto di Adams e più mi piacciono...mi piace il bianco e nero, la trasparenza degli specchi d'acqua , la nitidezza delle foto e il dolce movimento delle linee... A fare foto così belle e che inchiodano la tua attenzione bisogna essere solo dei grandi maestri!

Proprio così, Laura. E' un grande maestro, anzi: è il maestro del paesaggio naturalistico. Anche in questo caso, bisogna notare come esistono fotografi i cui paesaggi, a prima vista, colpiscono quanto quelli di Adams se non di più. E' il caso, per esempio, di tanti fotografi del National Geographic, che puntano molto (troppo?) sulla smagliante potenza dei colori e il carattere "esotico" (nel senso di "estraneo" per coloro ai quali sono indirizzate le foto) dei luoghi rappresentati.
Ma in arte non conta l'effetto, che si smorza presto, ma la durata: ciò che ti rimane a distanza, ed è qui che cadono tutti ai piedi di Adams. Come Cezanne per la campagna provenzale, Adams è stato il poeta-verità della natura americana, e ci fa sentire la sua imponenza, la sua quiete maestosa, la sua grandiosità inaccessibile: è così ampio e solenne il respiro di quelle vallate e imperiose catene montuose che sembra avvertirsi l'eco del cosmo intero.
Per rendersi conto di quanto sto dicendo, può essere utlile confontare il nostro fotografo con i pittori americani dell'800 che si piazzarono col cavalletto di fronte agli stessi scenari frequentati da Adams il secolo successivo.
Il loro intento era lo stesso, allora ancor di più era importante trasmettere le emozioni povate di fronte a quella inusitata natura (inusitata soprattutto per la maggior parte degli europei).
Ecco due opere a confronto: l'immagine di Asher B. Durand, confrontata con quella di Adams, sembra un quadretto da salotto, innocuo e gradevole...

Adams è uno dei responsabili della mia preferenza sempre e comunque per il bianco e nero.

angelo ha scritto:

LauraB ha scritto:

Più guardo le foto di Adams e più mi piacciono...mi piace il bianco e nero, la trasparenza degli specchi d'acqua , la nitidezza delle foto e il dolce movimento delle linee... A fare foto così belle e che inchiodano la tua attenzione bisogna essere solo dei grandi maestri!

Proprio così, Laura. E' un grande maestro, anzi: è il maestro del paesaggio naturalistico. Anche in questo caso, bisogna notare come esistono fotografi i cui paesaggi, a prima vista, colpiscono quanto quelli di Adams se non di più. E' il caso, per esempio, di tanti fotografi del National Geographic, che puntano molto (troppo?) sulla smagliante potenza dei colori e il carattere "esotico" (nel senso di "estraneo" per coloro ai quali sono indirizzate le foto) dei luoghi rappresentati.

Non sono d'accordo. Conosco e leggo NG da molto tempo ma mai nessun paesaggio lì riprodotto mi ha colpito come o più di quelli di Adams, nemmeno a prima vista.
Nelle tue parole mi sembra di cogliere una vena polemica su National Geographic.. vogliamo discuterne?

Giulia.

Giulia ha scritto:

Adams è uno dei responsabili della mia preferenza sempre e comunque per il bianco e nero.

angelo ha scritto:

LauraB ha scritto:

Più guardo le foto di Adams e più mi piacciono...mi piace il bianco e nero, la trasparenza degli specchi d'acqua , la nitidezza delle foto e il dolce movimento delle linee... A fare foto così belle e che inchiodano la tua attenzione bisogna essere solo dei grandi maestri!

Proprio così, Laura. E' un grande maestro, anzi: è il maestro del paesaggio naturalistico. Anche in questo caso, bisogna notare come esistono fotografi i cui paesaggi, a prima vista, colpiscono quanto quelli di Adams se non di più. E' il caso, per esempio, di tanti fotografi del National Geographic, che puntano molto (troppo?) sulla smagliante potenza dei colori e il carattere "esotico" (nel senso di "estraneo" per coloro ai quali sono indirizzate le foto) dei luoghi rappresentati.

Non sono d'accordo. Conosco e leggo NG da molto tempo ma mai nessun paesaggio lì riprodotto mi ha colpito come o più di quelli di Adams, nemmeno a prima vista.
Nelle tue parole mi sembra di cogliere una vena polemica su National Geographic.. vogliamo discuterne?

Giulia.

Mi fa molto piacere che non ti sia accaduto, in effetti neanche a me, ma credo che in generale invece accada molto spesso.
E' il carattere stesso delle foto del N.G. a far sì che piacciano un po' a tutti e a prima vista: scenari spettacolari, colori smaglianti (qualche volta dopati...), ambienti esotici, stravaganze naturalistiche e così via.
Non ci illudiamo: una rivista che ormai funziona come una multinazionale deve vendere, e per fare ciò non può che presentare foto dall'estetica "codificata", diciamo un po' standardizzata, in maniera da accontentare il grosso dei lettori.
Con questo non voglio dire che ci sono brutte foto, non ne ho un'idea negativa, solo che mi premeva riaffermare certe gerarchie: un conto è Adams, che costruisce la foto con un senso dello spazio e della struttura dell'immagine che non ha nulla da invidiare ai grandi pittori di paesaggio, da Cezanne a Poussen, e che non punta mai sulla "spettacolarità" ma sempre su valori estetici duraturi, e un conto i pur bravi fotografi del N.G.
Naturlamente qui parlo della maggior parte di essi, poi anche lì ci sono maestri di primo riguardo...