LauraB
Numero di messaggi : 3012 Localizzazione : Perugia Data d'iscrizione : 23.04.08
| Titolo: Chiusura anticipata Zenith Mer 28 Mag 2008, 21:22 | |
| Ciao a tutti, ho appena letto la mail che mi manda puntualmente il cinema Zenith per informare sulla programmazione in corso...Questa volta dava notizia della sua chiusura anticipata!!! Vi allego la mail in cui Riccardo Bizzarri spiega il perchè di tale chiusura: Una storia italiana Ovvero il colpo di coda della balena agonizzante Cari spettatori Vi scrivo per spiegare i motivi che ci impongono di modificare la programmazione annunciata e che ci costringono ad una chiusura anticipata.Martedì 27 maggio ore 17:45 mi chiama il programmista annunciando che “Il divo” di Sorrentino, che avremmo dovuto montare il giorno dopo, l’avrebbe programmato il Turreno.Inizialmente ho pensato ad uno scherzo. Poi sono entrato in uno stato confusionale, sbalordito, incredulo, incapace di pensare che tutto ciò fosse vero e soprattutto incapace di pensare ad una reazione.Chiudo il telefono e lentamente cerco di ricollegarmi alla realtà. Allora mi domando quali possano essere le cause di questo terremoto, quali le spiegazioni possibili. Telefono. Telefono al distributore di zona, al produttore del film alla Lucky Red, ad amici e registi fidati per cercare di capire per un consiglio. Cerco anche l’esercente del Turreno ma senza esito. Alla fine provo a ricostruire partendo da dati di fatto.Il primo è che lo Zenith avrebbe dovuto fare “Il divo” essendo un film d’essai, mentre il Turreno è un cinema esclusivamente commerciale. È vero che capita in alcune occasioni che film vincitori di premi nei festiva internazionali, attirino l’attenzione anche di coloro che il cinema lo vedono solo sottoforma di un simbolo simile ad una C con due lineette interne (€). Detto questo però è importante rilevare che in uscita c’è “Sex and the City”, un film carico di aspettative (e quindi di soldini), che rientra perfettamente nella linea programmatica del cinema Turreno. Allora mi domando ancora: perché il Turreno si interessa a “Il divo” quando c’è in uscita “Sex and the City”? Se fosse stato “Il divo” allo Zenith e “Sex…” al Turreno sarebbe stato logico, giusto, quasi perfetto. Insomma tutti contenti. E invece no. Tra l’altro mi si dice che il film è commerciale, con la spiegazione che esce con 350 copie in Italia (da ciò desumo che la differenza fra film commerciali e d’essai la fa il n. delle copie ma questa è un’altra storia), quindi è giusto, o quantomeno normale che lo faccia una sala commerciale, il Turreno. Invece questa mattina mi accorgo che “Il divo” è in programmazione non al Turreno ma alla Turrenetta. (Turrenetta=mini sala con 100 posti circa, impianto di amplificazione mono, schermo televisivo). Insomma sembra evidente che qualcosa non quadra, qualcuno non dice la verità.Come me la spiego.In realtà questa è una storia vecchia. Una tipica, vecchia storia italiana. In passato (così lontano che l’avevo rimosso), mi erano capitate situazioni simili. A Marsciano, dove gestisco un cinema con un amico, capita ancora e spesso (il cinema di provincia – ma a quanto pare anche lo Zenith - non ha diritto ad avere il film in uscita al limite se lo deve conquistare. Come? pagando un minimo garantito che tanto minimo non è). Perché? Perché come è facile immaginare a regolare il mercato del cinema non è l’arte e la sua diffusione, ma l’economia. Il sistema cinema (produzione, distribuzione, esercizio) è fatto prevalentemente di ragionieri che poco hanno a che spartire con il cinema ma sanno fare di conti. I loro miti sono gli americani, non perché sono bravi a fare cinema ma perché sono bravi a fare soldi, insomma sono dei super ragionieri.Ma in questo caso c’è qualcosa di più. C’entra l’egoismo personale, l’indifferenza agli altri, ma anche, probabilmente, la volontà di colpire. Il nostro caro distributore di zona e l’esercizio Turreno/Turrenetta questa volta si sono coalizzati per compiere una inutile scorrettezza. Mentre scrivo penso alle foto esposte nell’atrio dello Zenith tra le quali ci sono quelle di Garrone per l’”Imbalsamatore” e per “Primo amore” (e non eravamo in tanti allora) e quelle di Sorrentino per “Le conseguenze dell’amore” e mi sento ingannato. Ecco la cosa che non riesco ad accettare non è tanto il mancato incasso (che sinceramente in questo periodo ci avrebbe aiutato molto) è il senso di ingiustizia e di impotenza che provo. Un’ingiustizia perpetrata contro la quale non si può fare niente, che passa silenziosa e viscida, che scava nello stomaco e fa emergere una rabbia latente. Come reagire. No alla violenza, ma denunciare e rendere pubblico, parlarne. Qui a Perugia, a Roma e ovunque possibile. E questa azione simbolica della chiusura anticipata dello Zenith.Bene in questo stato di impotenza mi sono risoluto a scrivervi questa lettera, convinto che possiate capire la decisione della chiusura anticipata, sperando in una solidarietà che mi ha aiutato molto in passato. Riccardo Bizzarri | |
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