"Dissonanze"

Ci potete fare qualche esempio di scatti illustri dissonati e quali invece contrastanti?
Sarebbe molto interessante capire come potevamo sviluppare questo tema...

Mi riprometto di farlo, ma vi chiedo un pò di pazienza. Il tempo che ho in questo periodo è davvero pochissimo. Vorrei inoltre evoitare malintesi o equivoci: le mi esono interpretazioni personali (in effetti tutte lo sono) e quindi risentono della mia impostazione nel vedere le cose. Il tema, va detto subito, non era certo semplice. "Dissonanze" ha avuto il pregio, a mio avviso, di mettervi in condizione di pensare e vedere qualcosa che ben difficilmente è riconducibile ad uno scatto inventato al momento. Da questo punto di vista trovo l'argomento utilissimo ed interessantissimo.
Aggiungo che anch'io mi sarei trovato in grosse difficoltà, e non lo dico tanto per dire.


Vorrei cogliere l'occasione per innescare una chiacchierata e, magari, qualche altra foto a seguire.
La mia interpretazione di Dissonanza è qualcosa giocato più su una devizione, scostamento, allontanamento piuttosto che su una posizione d contrasto, opposizione o anche forte differenziazione. Per questo avevo lasciato quele note ad Angelo. In questo senso non sono riuscito a farmi coinvlgere da molte delle immagini, perchè no ne avvertivo l'impatto rispetto a quella che è la mia matrice di percezione relativamente a quanto proposto.

E allora proporrei (e mi piacerebbe, con tranquillità):

1. cercare e proporre qualcosa che dal mio punto di vista possa essere intepretato come dissonante (e mi richiederà un tempo che non so dirvi perchè davvero no so da dove cominciare).

2. Sentire cosa per ciascuno di voi è una dissonanza e perchè si è scelta quella specifica immagine. Questo perchè uno stesso aspetto, con uno stesso nome h ain realtà 1000 facce, per cui è anche mio interesse conoscere questi altri modi.

Guardate che questo è secondo me altrettanto interessante e formativo (forse ancora di più) dello scattare delle immagini. E' il fermarsi, vederle, rianalizzarle in termini di mente e cuore. Senza preclusioni in alcuna direzione.

E torno ad aggiungere che la mia voleva essere una considerazione propositiva e così vorrei fosse presa.

A presto,

Brian

Grazie ragazzi del 3° posto , sono lusingato. Posso dire che il tema era difficile. Nel senso preciso del termine dissonanza vuol dire: DEF.
Nel linguaggio ordinario con il termine dissonanza, si indica un agglomerato di suoni dall'effetto aspro e stridente, inoltre tra i suoi sinonimi annoveriamo: differenza, disarmonia, discordanza, discordia, disparità, contrasto, disaccordo, stonatura. Ovviamente nel nostro caso andiamo oltre la definizione ma è arduo andare oltre perchè il tema è preciso e spaziando troppo si corre il rischio di andare fuori tema.

Il tema era certamente difficile, lo ribadisco. E proprio per questo è stato, secondo me, più interessante di altri, soprattutto per i partecipanti che si sono trovati a dover affrontare un tema non immediatamente fruibile come in genere succede con altri.
La definizione di dissonanza data da Alchemist è quella cui mi riferivo anch'io. In questo senso la foto di Olivina era, secondo me, perfettamente centrata: quella sequenza di scarpe vuote in cui solo una aveva...i piedi dentro. Quei piedi "stonavano" rispetto al resto della sequenza, erano in "dissonanza" rispetto a quello che era il profilo, la sequenza, il pattern caratteristico della "storia", dell'immagine.
Mi fa molto piacere che sia nata questa discussione (e mi piacerebbero altri interventi anche....completamente dissonanti). E' un punto interessantissimo per approfondire la conoscenza della fotografia e del modo di porsi davanti ad un progetto. Per tutti a cominciare da me.

Un saluto,

Brian

brian ha scritto:

Il tema era certamente difficile, lo ribadisco. E proprio per questo è stato, secondo me, più interessante di altri, soprattutto per i partecipanti che si sono trovati a dover affrontare un tema non immediatamente fruibile come in genere succede con altri.
...... Quei piedi "stonavano" rispetto al resto della sequenza, erano in "dissonanza" rispetto a quello che era il profilo, la sequenza, il pattern caratteristico della "storia", dell'immagine.

Brian

Esatto, la difficolta era proprio quella di presentare foto che possano suscitare la seguente esclamazione:

"E questo che c'entra?"

Io mi sono chiesta in quale contesto mi fossi trovata a scattare con tale pensiero nella testa .....
..quando ho scattato la foto presentata nel contest ero a Milano nel tardo pomeriggio e all'uscita della Galleria mi sono trovata di fronte ad un enorme testa rovesciata dissonante rispetto alle persone presenti nella piazza stessa..
la difficoltà è stata riprendere tale scena in condizioni non buone di luce e con tanti elementi di disturbo...mi rendo conto di non aver avuto buoni risultati ma ne ero consapevole..

Continuerò comunque a cercare elementi dissonanti e a riprenderli...
appena avrò qualcosa di interessante la posterò in questa sezione.

Ho portato l'esempio di Olivina perchè è quella che secondo me aveva rappresentato la cosa al meglio, in termini di interpretazione del contest e di realizzazione tecnica/narrativa. Altre (la tua per esempio) avevano colto l'argomento ma con una efficacia, sempre secondo me, minore (o in termini di attinenza al contest o di realizzazione).
Sai che mi piacerebbe fare?
Adesso che il contest è finito e quindi non ci sono più urgenze temporali, continuare a lavorare su questo argomento postando le immagini che via via riuscirema a fare.
Credo sarebbe interessantissimo: una sorta di lavoro di gruppo da fare nel tempo senza costrizioni, portando avanti un argomento ricchissimo che ci darebbe modo di acquisire molti aspetti del fare fotografia.
Che ne pensi/pensate?

Brian.

Brian come sempre alimenta ed amplia i discorsi portando tutti noi ad una profonda analisi, come ho sempre sostenuto atteggiamento da critico d'arte assolutamente competente ed acculturato. Siccome oggi ho un po' di tempo comincio volentieri a commentare e cercare di spiegare perchè ho scelto le mie foto come suggerito da brian, e spero che tutti facciano lo stesso così posso ampliare i miei punti di vista, che senza questi dibattiti costruttivi non potrei mai fare. Personalmente ho interpretato il tema con un sinonimo citato precedentemente cioè "contrasto", e come dice Laura: e questo che c'entra?
La prima "Poteri paranormali" l'ho scattata a corso vannucci e per caso ho visto questa ragazza che girava il libro e lo guardava, dal mio punto di vista era attinente al tema riguardo alla stranezza-contrasto con la normalità. Colpo di fortuna ovviamente. Alla fine si è girata e meno male che mi ha sorriso.... ,
La seconda "L'Evoluzione" ho puntato sempre sul contrasto (l'altezza) cercando però di dare un pizzico di originalità, immortalando personaggi che non si trovano tutti i giorni ( ragazzi con i trampoli e un ragazzo col megafono che senza il quale- nel mio immaginario- per la troppa differenza di altezza non sarebbe riuscito a comunicare con esseri fisicamente "evoluti", era questo che volevo trasmettere).
La terza " Non erano per i piedi??" ho puntato sul " e questo che c'entra?" infatti i tempi cambiano e si evolvono sia in positivo che in negativo, c'è un contunuo cercare la novità tra la gente, che molte volte sfocia in eccesso...il mio tema riguardava il vestiario che oggigiorno è sempre più strano ma non credo che delle scarpe possano mai servire per un fondo schiena. Ovviamente non mi stupirei vedere una persona che le usa per esso.

Ragazzi la discussione è interessantissima, vi do un consiglio:
quando tornate a parlare di una foto, soprattutto se non è tra le vincitrici, che ormai abbiamo tutti in mente, ripostatela nel post, altrimenti bisogna andare a cercarla fra le tante.
E' semplicissimo: basta che ci andate sopra con il mouse, cliccate col destro, scegliete "copia indirizzo immagine", poi incollate nel nuovo post utilizzando l'iconcina "inserire immagine". Si fa in un secondo, questo renderà più agevole la discussione.

angelo ha scritto:

Riporto la nota di Brian, comunicatami assieme al voto delle foto. Naturalmente, come sempre in lui, è un osservazione che va intesa in senso costruttivo:

"Ciao Angelo,
ho visionato tutto il thread e alla fine mi sono deciso. Volevo però però anticiparti un pizzico di insoddisfazione. Ho l'impressione che il tema sia stato in qualche modo, almeno dal mio punto di vista, non completamente centrato. Solo alcune delle foto, secondo me, hanno presentato una dissonanza che io intendo come una variazione su un tema di base, uno scostamento da una linea pricipale. Molte le vedo più come "contrasti", opposizioni o altro ancora."

Ciao Brian,
mi sembra che si vadano delineando due forme di dissonanza, che però non vedo come esclusive l'una dell'altra:

1) Dissonanza come contrasto di un elemento A con un elemento B: potremmo chiamarla "dissonanza a due termini".
2) Dissonanza come contrasto di un elemento A con una serie di elementi B+B+B+B+ ...: potremmo chiamarla dissonanza "a molti termini", o più propriamente, poiché parliamo nello specifico di una serie di termini uguali interrotta da un termine diverso, "dissonanza di serie".

Un uomo magrissimo che tiene per mano un uomo grassissimo è una dissonanza "a due termini". Una fila di uomini magrissimi che si tengono per mano, fra i quali si inserisce un uomo magrissimo è una "dissonanza di serie".

Credo che si possa considerarle entrambe forme di dissonanza, ma è vero che la seconda ha una forza maggiore, perché "prepara" la dissonanza: crea una regolarità, un ritmo uniforme, una "consonanza" di elementi, in opposizione alla quale l'elemento diverso stride maggiormente.
E' per questo che la foto di Olivina può essere presa a esempio di "dissonanza": una serie di note uguali ribattute con insistenza più volte, fino alla nota diversa, che introduce la frattura.

Un'interessante dissonanza a due termini può essere questa foto di R. Avedon, da me amata fin dalla prima volta che l'ho vista:



Una bella "dissonanza di serie" è invece rappresentata da questa foto di Elliot Erwitt:




In questo caso (stesso autore) abbiamo addirittura una dissonanza del primo tipo, ma a "tre termini", oguno dei quali è in opposizione con gli altri due:



Sempre E. Erwitt ci regala forse la dissonanza più stridente che conosca nell'ambito della fotografia:

Queste discussioni sono decisamente interessanti. Non so se ve ne siete accorti, ma abbiamo avviato una sorta di progetto comune dove, a partire dallo spunto iniziale che è stato il contest, ci siamo messi in gioco discutendo a fondo su cosa si intendeva per "dissonanza". Abbiamo quindi visto come questo termine viene recepito in generale e nella specificità di ognuno di noi, insieme ad esempi di professionisti del settore.
Insomma queste dissonanze cominciano a "danzare" nella testa di ciascuno di noi e prenderanno forma via via proprio perchè abbiamo alimentato l'argomento. ciascuno, con la propria esperienza e personalità, senza la contingenza del tempo, si riorderà che esiste questo progetto e volta per volta fare delle proposte fotografiche.
Mi paicerebbe usare questo link come tavola sulla quale discutere, vedere le foto e andare avanti in questo progetto che potrebbe essere un modo in più a cui pensare quando si è in gero con la reflex.
A prescindere dalle foto, sarebbe anche interessante sapere le idee che qualcuno potrebbe avere sul come realizzare una immagine che voglia rappresentare questo concetto di "dissonanza".
A presto,
Brian

Ho spostato il topic in questa sezione, affiché sia chiaro che possiamo continuare a discutere e aggiungere proposte fotografiche, prolungando il contest su un piano che non è più di competizione, ma di confronto.

Mi piacerebbe sentire l'opinione di altri utenti, perché come detto da Brian la discussione è interessante, e anche altre proposte fotografiche la arricchirebbero.

Fra l'altro: che mi dite degli esempi "illustri" citati? Sono foto interessanti, a mio avviso...

Le foto proposte sono assolutamente interessanti. E secondo me geniali.
Ciascuna ben caratterizzata e tipica del fotografo che l'ha realizzata (Avedon, Erwitt, i loro modi si vedono immediatamente). Personalmente quella che preferisco è certamente l'immagine della Pepsi e del crocefisso. Un "fuori luogo", asimmetria e dissonanza recitata in una sola immagine con un a forza incredibile. Da notare che pur essendo l'immagine completamente statica (i soggetti sono per forza di cose immobili) epriva di ogni altro riferimento, la sua efficacia è comunque massima. Due icone di fortissima valenza culturale e sociale, e diametralmente opposte, si ritrovano a condividere praticamente lo stesso spazio e ad avere gli stessi obbiettivi: "parlare" agli "spettatori" che si trovano a passare in quel luogo. Ciascuna delle icone ha un suo modo scpecifico di rappresentarsi e di rappresentare il mondo. Ciascuna si rivolge ad una parte dell'essere umano per "comunicare con lui. Ciascuna genera un "aura" di emozioni/sensazioni/attese/associazioni/atmosfere di vastissima portata. Normalmente ciascuna di queste icone raccoglie intorno a se un insieme più o meno vasto di altri simboli ed espressioni che a questa si richiamano. Genera una sorta di "spazio vitale" attorno al quale si svolge ed evolve la "celebrazione" della propria essenza e messaggio.
Qui tutto questo non c'è. Ciascuna ha invaso il campo dell'altro, si è intromessa nel suo spazio. L'occhio (e la mente) recepiscono entrambi singolarmente ma non riescono ad agganciare insieme le de cose se non come qualcosa di innaturale e stridente.
Mi ricorda una situazione di tanti anni fa negli Stati Uniti. Viaggiando in auto passai davanti ad una immensa piscina (faceva parte di un parco giochi) piena di gente che nuotava e si divertiva. La bellezza della vita, come la si può vedere ovunque in queste situazioni. Quella piscina confinava con un cimitero.
Proprio così: oltre una recinsione c'era un cimitero. Quella sola recinsione a dividere quei due mondi. Con il senno di poi, quella sarebbe stata una foto interessante.....

A presto,

Brian

Erwitt secondo me è il fotografo delle dissonanze.
Di scatti esemplari ce ne sarebbero tanti altri...basti pensare alla serie fatta con i cani e non solo...

LauraB ha scritto:

Erwitt secondo me è il fotografo delle dissonanze.
Di scatti esemplari ce ne sarebbero tanti altri...basti pensare alla serie fatta con i cani e non solo...

Proprio cercando esempi di dissonanze per questo topic, mi sono reso conto anche io di come Erwitt tratti spessissimo questo tema.
D'altra parte la dissonanza è forse l'arma per eccellenza degli spiriti ironici, e Erwitt è fose il fotografo più ironico che ci sia.

Questa è una dissonanza a tutti gli effetti. Piacevole a vedersi da dietro il monitor, ma non so quanto il gatto sia effettivamente rilassato. Chissà se anche lui la ocnsidera "dissonanza"?

A presto,

Brian

E questa può andar bene per il tema?

Personalmente credo di sì, potrebbe rientrare nelle dissonanze, nei contrasti espliciti di cui si parlava sopra. A parte questo, è una buona foto che si regge molto bene sul contrasto, appunto, tra l'elemento in primo piano che è la chiave di lettura dell'intera immagine, e gli elementi appena dietro di lui che ne rappresentano il necessario complemento.
A presto,
Brian

Io la dissonanza la vedo...no sò voi