ricordi parigini..

non sapevo dove mettere questa raccolta di foto.
scelgo questa sezione anche se nella sequenza non c'è molto di studiato. Non si può definire vero e proprio book. E più il racconto di 5 meravigliosi giorni di viaggio.

http://picasaweb.google.it/riccardo3k/ParigiGennaio2009#slideshow/5326347420435436578

Ciao Ric, complimenti!
Ci sono molte, moltissime foto interessanti, soprattutto originali. Veramente una bella serie.
Ma proprio per questo è un peccato lasciarla così com'è. Secondo me basta poco per trasformarla in un bellissimo book: devi solo "epurare" un po': eliminare qualche foto toppo simile, qualche foto non all'altezza delle altre.

Io poi non lo chiamerei "Parigi", perché non mi sembra tanto un ritratto oggettivo della città. Alla stessa maniera non ha l'organicità e la completezza di un racconto (il racconto della nostra gita).
Invece, e questo è anche il loro fascino, queste immagini hanno la felice varietà e libertà di sequenza di una serie di "appunti di viaggio".
Io chiameei il Book proprio così, o anche "Ricordi parigini", o qualcosa del genere.

Ti prego di procedere, sarebbe un peccato se non lo facessi!

angelo ha scritto:

Ciao Ric, complimenti!
Ci sono molte, moltissime foto interessanti, soprattutto originali. Veramente una bella serie.
Ma proprio per questo è un peccato lasciarla così com'è. Secondo me basta poco per trasformarla in un bellissimo book: devi solo "epurare" un po': eliminare qualche foto toppo simile, qualche foto non all'altezza delle altre.

Io poi non lo chiamerei "Parigi", perché non mi sembra tanto un ritratto oggettivo della città. Alla stessa maniera non ha l'organicità e la completezza di un racconto (il racconto della nostra gita).
Invece, e questo è anche il loro fascino, queste immagini hanno la felice varietà e libertà di sequenza di una serie di "appunti di viaggio".
Io chiameei il Book proprio così, o anche "Ricordi parigini", o qualcosa del genere.

Ti prego di procedere, sarebbe un peccato se non lo facessi!

grazie mille angelo...per ora ho cambiato il nome del post..nei prossimi giorni selezionerò con più attenzione le foto, che in effetti non mi sono messo per niente a filtrare...ma se mi dite che ne vale la pena lo faccio

Si si, concordo in pieno con Angelo e mi unisco ai complimenti!
Una gran bella serie di fotografie, alcune molto originali.
Aspetto la selezione per il book!!

ho tolto qualche doppione, ma ora la scelta si fa difficile.
ormai non riesco a vedere bene i pregi tecnici di alcuni scatti e i difetti di altri, sono foto che ho ripassato troppe volte. Eppure ognuna rappresenta un ricordo, un aspetto che ho voluto catturare per poi ricordarmi della città e della vita della città. Come faccio a toglierne altre per rendere il book ancora più asciutto? suggerimenti?

e bravo riccardo!!!
le foto mi sono molto piaciute,
il racconto delle strade parigine attraverso
la gente,
i muri,
le insegne,
gli oggetti della città che sono diversi da qualsiasi altra,
questo linguaggio mi affascina,
mi piace la molteplicità dei punti di vista che hai descritto,
e che sotto i nostri occhi tutti i giorni questa moltitudine anima le strade, ma quì si respira un'aria francese!
capisco che scegliere non è semplice,
ma ineffetti c'è qualcosa di superfluo,
ti consiglio di ributtarci gli occhi fra un pò,
perchè forse ora sei un pò saturo,
ma ti garantisco che un accurata selezione,
valorizza ognuno dei tuoi scatti.
comunque ancora complimenti!

Dunque dunque,
come principio generale ti suggerirei questo: distingui fra le foto che parlano A TE, in quanto ti rammentano momenti che hai vissuto e che ti piace "rivivere" nel ricordo, e quelle che parlano AD ALTRI, che non solo non erano insieme a noi ma magari non sono stati mai a Parigi.
Già applicando questo principio credo che toglieresti altre 3 - 4 foto.

Inoltre: ci sono foto che riguardano noi viaggiatori, e non tutte sono fotograficamente interessanti. Se vuoi mantenerle nel Book, devi rendere esplicito che ritraggono i protagonisti dell'esperienza, e quindi i protagonisti del Book stesso. Questo lo si potrebbe ottenere con una copertina del book che fosse una foto di gruppo degli stessi, è come quando nei testi teatrali c'è all'inizio l'elenco dei personaggi. inoltre, sempre per rafforzare l'idea che il Book riguarda non solo Parigi, ma il viaggio di alcune persone, il titolo potebbe suonare "diario per immagini" o qualcosa del genere.
Così, secondo me, dai un senso a foto che altrimenti non l'avrebbero.
Quanto alle foto che appaiono quasi dei doppioni, scorgo ancora quattro casi: le due della manifestazione con il manifesto sullo sfondo (io lascerei solo quella con il manifesto più ravvicinato) i due primissimi piani di Federica in BN, troppo simili, anche se ovviamente non identici, le due con la torre Eiffel, le due con la ruota panoramica (lascerei senz'altro quella verticale)

Poi ci sono le foto un po' "insipide", anche considerando la loro funzione "narrativa", e in particolare toglierei quella in cui c'è Francesco e sua moglie in diagonale, quella con la scritta Vert Galant, quella in cui io e Giulia leggiamo il menù di una brasserie, quella del Centro Pompidou, quella di Notre Dame, la numero 91, la numero 111 con le due teste da dietro.

Vabbé questa è la mia opinione, non è che il Book lo voglio fare io... era per farti capire che secondo me una selezione più severa renderebbe il lavoro molto più bello, così i "vertici" qualitativi si pedono un po' nella quantità di foto...

grazie per avermi invitata a Parigi

frensike ha scritto:

grazie per avermi invitata a Parigi

Siete pregati di fare comunicazioni di interesse privato usando i messaggi privati, non credo che questi argomenti siano argomento di discussione per i membri in generale...

non fare il sofistico,
pignoletto! il mio commento è inerente al book,
perchè sia il book che il mio commento riguardano parigi.

dopo vari taglia e cuci credo d'esser vicino al risultato finale... (??)

Taglia taglia ancora un po'

Alessandro A. ha scritto:

Taglia taglia ancora un po'

no penso che basti così...altrimenti taglio cose che non posso fare a meno di raccontare.

ma perchè sto book a parte francesca lo commenta solo chi è stato in viaggio?

Bravo Riccardo!

Piacevole la carrellata di foto che ci mostrano una Parigi dalle mille facce:

• c'è il lato più luccicante e famoso di Parigi con i suoi monumenti i suoi locali famosi nel mondo, le sue sculture e i suoi quadri,
  
• ma anche il clima di quei giorni col ghiaccio che rende felici chi pattina ma con la bottiglia abbandonata nel ghiaccio fa pensare a chi quelle notte per il freddo ha dovuto usare alcool per scandarsi non avendo una casa....
  
• C'è chi in quei giorni aveva la possibilità di fare il turista e godersi le bellezze esposte nei musei, chi si sentiva straniero e viveva da straniero e chi protestava chiedendo Libertà uguaglianza e fraternità.....
  

Unica nota stonata è la foto dei componenti del grupo Eidos( foto già presente in Declinazioni ( Noi visti da noi)...
Un osservatore che non vi conosce si potrebbe chiedere chi siete e cosa c'entrate nella carrellata di foto.....
Non sò se anche a voi ha fatto la stessa impressione...

LauraB ha scritto:

Unica nota stonata è la foto dei componenti del grupo Eidos( foto già presente in Declinazioni ( Noi visti da noi)...
Un osservatore che non vi conosce si potrebbe chiedere chi siete e cosa c'entrate nella carrellata di foto.....
Non sò se anche a voi ha fatto la stessa impressione...

Beh ma sono persone che ricorrono spesso in altre foto e fuori anche dal contesto cittadino, quindi..

Alessandro A. ha scritto:

LauraB ha scritto:

Unica nota stonata è la foto dei componenti del grupo Eidos( foto già presente in Declinazioni ( Noi visti da noi)...
Un osservatore che non vi conosce si potrebbe chiedere chi siete e cosa c'entrate nella carrellata di foto.....
Non sò se anche a voi ha fatto la stessa impressione...

Beh ma sono persone che ricorrono spesso in altre foto e fuori anche dal contesto cittadino, quindi..

La considerazione di Laura riguarda proprio il problema che ho evidenziato. Perché anche foto come quella siano giustificate deve essere esplicito che il protagonista del book è quel gruppetto di persone.
Comunque mi sembra che Riccardo l'abbia messa alla fine, come ultima immagine. La posizione "a chiusura" del tutto fa capire che quelli sono i protagonisti della serie, come i fermo-immagine degli attori alla fine di certi film, prima o dopo i titoli di coda.

Detto per inciso: avevo indicato 2 ritratti troppo simili di Federica, ma non sono sicuro che uno non ritraesse invece Giulia (ancora è presente).

Per quanto riguarda il lavoro di "limatura" credo che l'ultima versione sia buona. Io avrei tolto ancora 2 - 4 foto, ma veramente parliamo di piccole modifiche che non hanno una grossa incidenza sul risultato finale, considerando anche che il numero di foto è elevato.

L'aspetto più bello del Book è in profondità: guardando le foto "sentiamo" (ma correggimi se sbaglio) che per te non si è trattato di un semplice viaggio, per quanto interessante, ma di un'esperienza significativa, un percorso di conoscenza verso l'esterno e le cose che ti circondavano, ma anche verso le persone che erano con te, e (credo) verso te stesso.

Questo Book non vale come cronaca, come sequenza correlata di eventi (non c'è un preciso filo narrativo), ma come un insieme di "impressioni decisive", che a distanza di tempo sono già diventate ricordi. Dei ricordi, infatti, hanno la mancanza di una logica razionale d'insieme, sostituita dalla varietà e molteplicità dei soggetti e delle situazioni. La bellezza del Book è anche in questa "libertà narrativa": si passa da un luogo all'altro, da un momento all'altro, da un tipo di foto all'altra, con salti anche improvvisi e continui andirivieni, proprio come accade quando rimembriamo qualcosa, lasciando a briglie sciolte la mente.

Inoltre, non essendo semplici "calchi" della realtà, ma esperienze visive già mentalmente rivissute, queste immagini hanno perso la loro "nudità" cronachistica: si sono arricchite dei sentimenti e delle emozioni con cui la memoria "colora" i ricordi.
Anche per questo trovo del tutto naturale il diverso trattamento cromatico, dal bn al virato ecc. ecc.: il colore di un'esperienza visiva, quando rievocata e "ruminata" dalla mente, non è più mimetico, bensì emotivo: non è più la luce del sole a dipingere quelle persone o momenti, bensì la luce dell'interiorità.

P.S.: mi dispiace molto che quasi nessun membro si soffermi a riflettere e commentare questo book, se non altro perché vi troverebbe molto da imparare...

angelo ha scritto:

L'aspetto più bello del Book è in profondità:
guardando le foto "sentiamo" (ma correggimi se sbaglio) che per te non
si è trattato di un semplice viaggio, per quanto interessante, ma di
un'esperienza significativa, un percorso di conoscenza verso l'esterno
e le cose che ti circondavano, ma anche verso le persone che erano con
te, e (credo) verso te stesso.

Questo Book non vale come
cronaca, come sequenza correlata di eventi (non c'è un preciso filo
narrativo), ma come un insieme di "impressioni decisive", che a
distanza di tempo sono già diventate ricordi. Dei ricordi, infatti,
hanno la mancanza di una logica razionale d'insieme, sostituita dalla
varietà e molteplicità dei soggetti e delle situazioni. La bellezza del
Book è anche in questa "libertà narrativa": si passa da un luogo
all'altro, da un momento all'altro, da un tipo di foto all'altra,
con salti anche improvvisi e continui andirivieni, proprio come accade
quando rimembriamo qualcosa, lasciando a briglie sciolte la mente.

Inoltre,
non essendo semplici "calchi" della realtà, ma esperienze visive già
mentalmente rivissute, queste immagini hanno perso la loro "nudità"
cronachistica: si sono arricchite dei sentimenti e delle emozioni con
cui la memoria "colora" i ricordi.
Anche per questo trovo del tutto
naturale il diverso trattamento cromatico, dal bn al virato ecc. ecc.:
il colore di un'esperienza visiva, quando rievocata e "ruminata" dalla
mente, non è più mimetico, bensì emotivo: non è più la luce del sole a dipingere quelle persone o momenti, bensì la luce dell'interiorità.

P.S.:
mi dispiace molto che quasi nessun membro si soffermi a riflettere e
commentare questo book, se non altro perché vi troverebbe molto da
imparare...

è questo quello che volevo comunicare con questo book.
grazie per i commenti, per i consigli di tutti, e per il viaggio (e tutto quello che c'è stato dentro).

angelo ha scritto:

Questo Book non vale come cronaca, come sequenza correlata di eventi (non c'è un preciso filo narrativo), ma come un insieme di "impressioni decisive", che a distanza di tempo sono già diventate ricordi. Dei ricordi, infatti, hanno la mancanza di una logica razionale d'insieme, sostituita dalla varietà e molteplicità dei soggetti e delle situazioni. La bellezza del Book è anche in questa "libertà narrativa": si passa da un luogo all'altro, da un momento all'altro, da un tipo di foto all'altra, con salti anche improvvisi e continui andirivieni, proprio come accade quando rimembriamo qualcosa, lasciando a briglie sciolte la mente.

Inoltre, non essendo semplici "calchi" della realtà, ma esperienze visive già mentalmente rivissute, queste immagini hanno perso la loro "nudità" cronachistica: si sono arricchite dei sentimenti e delle emozioni con cui la memoria "colora" i ricordi.
Anche per questo trovo del tutto naturale il diverso trattamento cromatico, dal bn al virato ecc. ecc.: il colore di un'esperienza visiva, quando rievocata e "ruminata" dalla mente, non è più mimetico, bensì emotivo: non è più la luce del sole a dipingere quelle persone o momenti, bensì la luce dell'interiorità.

Devo dire che leggendo le parole di Angelo mi ci ritrovo...
guardando questa carrellata di foto mi sono emozionata probabilmente perchè, per come dicevi tu Angelo, le esperienze visive Riccardo le ha mentalmente vissute...
Poi, molti scatti meriterebbero di essere discussi singolarmente e spero che vengano proposte da Riccardo nella sezione " La foto"