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 Post produzione, quando e quanto è giusto farla?

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angelo
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Joffry
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Joffry

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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyMer 23 Set 2009, 19:43

Interessante discussione e mi ci tuffo.
Quando sono stato alla conferenza di Marianna Santoni al MAG di Marsciano sono rimasto impressionato dal come è stata costruita la foto dell'albero con i leoni sotto.
Una serie di foto (anche sbagliate) messe insieme e ritoccate alla grande che hanno prodotto un immagine di grande impatto.
Se non avessi visto personalmente chissà se avrei mai creduto ad un eventuale racconto fatto da un amico sul come era stata costruita la foto.
Ma non è questo il punto, chi riesce a fare dei lavori del genere può essere considerato un fotografo ??
Lasciamo perdere l'annoso dibattito se la fotografia rappresenta la realtà o no e se per questo può essere considerata un arte o no ma qui c'è dell'altro ... siamo nel campo della fotografia o delle arti grafiche ??
Per quanto mi riguarda stò ancora utilizzando la pellicola e timidamente mi sono affacciato al mondo digitale con grande fatica ma per me il momento creativo resta e resterà il momento dello scatto.
Ciao a tutti.
Maurizio.
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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyMer 23 Set 2009, 19:56

Joffry ha scritto:
Interessante discussione e mi ci tuffo.
Quando sono stato alla conferenza di Marianna Santoni al MAG di Marsciano sono rimasto impressionato dal come è stata costruita la foto dell'albero con i leoni sotto.
Una serie di foto (anche sbagliate) messe insieme e ritoccate alla grande che hanno prodotto un immagine di grande impatto.
Se non avessi visto personalmente chissà se avrei mai creduto ad un eventuale racconto fatto da un amico sul come era stata costruita la foto.
Ma non è questo il punto, chi riesce a fare dei lavori del genere può essere considerato un fotografo ??
Lasciamo perdere l'annoso dibattito se la fotografia rappresenta la realtà o no e se per questo può essere considerata un arte o no ma qui c'è dell'altro ... siamo nel campo della fotografia o delle arti grafiche ??
Per quanto mi riguarda stò ancora utilizzando la pellicola e timidamente mi sono affacciato al mondo digitale con grande fatica ma per me il momento creativo resta e resterà il momento dello scatto.
Ciao a tutti.
Maurizio.

Confermo e sottoscrivo....
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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyGio 24 Set 2009, 10:46

Stiamo toccando più argomenti,
anche quello inserito da Joffry è di grande interesse: qual è il confine fra fotografia e arte grafica? Io ai miei corsi dico sempre che le lezioni di Photoshop che faccio servono a ritoccare la foto senza stravolgerla, altrimenti non si fa più fotografia ma pittura al computer...

Però oggi il confine è molto sfumato, e torna l'annosa questione: è giusto manipolare la realtà e quindi in qualche modo falsificarla? In quali casi è giusto in quali no?

...
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vermeulen71




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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyGio 24 Set 2009, 18:03

Joffry ha scritto:
Interessante discussione e mi ci tuffo.
Quando sono stato alla conferenza di Marianna Santoni al MAG di Marsciano sono rimasto impressionato dal come è stata costruita la foto dell'albero con i leoni sotto.
Una serie di foto (anche sbagliate) messe insieme e ritoccate alla grande che hanno prodotto un immagine di grande impatto.
Se non avessi visto personalmente chissà se avrei mai creduto ad un eventuale racconto fatto da un amico sul come era stata costruita la foto.
Ma non è questo il punto, chi riesce a fare dei lavori del genere può essere considerato un fotografo ??
Lasciamo perdere l'annoso dibattito se la fotografia rappresenta la realtà o no e se per questo può essere considerata un arte o no ma qui c'è dell'altro ... siamo nel campo della fotografia o delle arti grafiche ??
Per quanto mi riguarda stò ancora utilizzando la pellicola e timidamente mi sono affacciato al mondo digitale con grande fatica ma per me il momento creativo resta e resterà il momento dello scatto.
Ciao a tutti.
Maurizio.
Ciao Ragazzi, come vedrete dalla mia data di iscrizione sono nuovissimo di questo forum, e tengo anche a precisare sono che sono un fotoamatore di scarsa qualità, però fotografare mi diverte molto e cerco sempre di migliorare soprattutto accettando cosigli dai più esperti.
Fatte le dovute presentazioni volevo rispondere al mio caro amico, nonché consigliere "Joffry" parafrasando un famoso fotografo "La fotografia è un'azione immediata; il disegno una meditazione".
Riprendendo questa citazione secondo me hai ragione quando dici che il momento creativo è l'attimo dello scatto, però è anche vero che la postproduzione esisteva, e veniva molto utilizzata soprattutto per il B/N, ai tempi della camera oscura.
Traducendo tutto in poche parole, mettere in dubbio oggi la postproduzione sarebbe come mettere in dubbio il lavoro di Ansel Adams.......e secondo te Lui era un grande fotografo oppure un grande esperto di arte grafica?!
Ciao a tutti!
Luca
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brian




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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyGio 24 Set 2009, 20:17

Sono lietissimo nel vedere come il discorso si è allargato. E vorrei anche aggiungere (ma lo farò più tardi) un ulteriore punto oltre quelli già presenti.

Credo che questo sia uno dei casi in cui le nuove tecnoclogie hanno mescolato e creato nuovi orizzonti per i quali non sono stati ancora sviluppati elementi di definizione, grammatiche e categorie opportuni.
Stiamo usando un mezzo classico, nato nell'800, che ad un certo punto ha incontrato ed amplificato gli effetti di un ulteriore sviluppo tecnico quello informatico.Ad un certo punto due mondi, entrambi aventi l'immagine come aspetto finale, si sono incontrati e nuove possibilità sono nate.
A partire da un singolo elemento, chiamiamolo "atomico", successive post-produzioni possono stravolgerlo in maniera totale.

Quello che è diverso rispetto anche solo a 50 anni fa non è la possibilità di cambiare quello che è l'aspetto di quella che chiamiamo realtà (già lo si faceva: Ansel Adams, il
controllo Tedesco del ministero di Goebbels, la propaganda SOvietica che ritoccava le foto storiche per eliminare le persone cadute in disgrazia e cancellarne l'esistenza stessa), ma la facilità e l'ampiezza con cui questo può essere fatto.

Personalmente concordo con Joffry sul fattore iniziale, emozionale, creativo ed immediato dello scatto (le parole di Bresson al riguardo, che qui non cito perchè notissime, sono per me bellissime). Ma credo che qui si parli di UNO dei modi di intendere quella che chiamiamo fotografia.
Persnalmente mi piace post-produrre, elaborare, cambiare. Ma ho dei limiti inetrni, dipendenti dalla mia natura che non mi fanno andare oltre.

Quello che è stato diluito è il confine tra l'aspetto "neutro" (non esiste un tale aspetto, ma assumiamo che sia così) e l'aspetto "desiderato" o "evocativo" di una immagine (per svariati motivi: dal sentimentale, al commerciale, al sociale).

Quest'ultimo aspetto, specialmente negli ultimi dieci anni, proprio con l'esplosione del digitale, è diventato preponderante. Guardate solo le pubblicità televisive, gli effetti speciali dei film e così via. I colori sono esacerbati ed estremi, le atmosfere iperboliche e così via. Colpiscono ed esplodono perchè questo è il loro scopo: urlare più forte per farsi sentire in un oceano di rumore. Che è un pò, mi si permetta di dirlo, una esemplificazione di questi tempi. Miliardi di dati che non sono informazione. Solo rumore digitale ad accompagnare le nostre vite.
Questo definisce comunque (ed è normale che sia così perchè ogni nuova tecnologia veicola con se un immenso cambiamento culturale) un nuovo approccio del gusto.
Nuove generazioni abituate a vedere solo ed esclusivamente (in maniera passiva, nel senso che lo trovano dovunque senza cercarlo) un tipo di immagine, un tipo di impostazione e visione, insomma, un modello, avranno inevitabilmente quello come metro di sviluppo e paragone.

Chiede Joffry dove finisce la fotografia e dove inizia la grafica. Domanda importantissima, per la quale non ho risposta.
E però è indispensabile avere o sviluppare un minimo di deontologia se non vogliamo che tutto il nostro mondo si trasformi semplicemente in un dimensione puramente virtuale dove la stessa realtà è solo l'abbozzo dei nostri sogni ottimizzati (da altri).

Per il momento mi fermo qui, aspettando un vostro parere. Domani, o appena possibile, mi piacerebbe parlare un attimo di quelle che in maniera molto schematica potrebbero essere 2 categorie nelle quali la domanda di Joffry DEVE avere una risposta.
Intendo la foto DOCUMENTARISTICA (documentary photography dei Britannici) e il REPORTAGE.

In seguito potremmo anche discutere sulla foto Artistica e anche su quella prettamente pubblicitaria. E quest'ultima pone degli nterrogativi interessanti sulla liceità o meno del fatto che si creino modelli ed aspettative che tutto sono tranne che reali.
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Joffry

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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyLun 28 Set 2009, 13:36

Cari amici fotografi e non,
sinceramente mi aspettavo più partecipazione su un argomento per me così importante.
Intanto ringrazio coloro che hanno dato il loro contributo con i loro commenti e ringrazio anche coloro che non hanno niente da dire in proposito perchè anche questo fatto mi riferisce molte cose.
Ognuno è libero di intrepretare la fotografia come crede e di sicuro sarò io in difetto, ma per fare delle fotografie che non siano quelle delle vacanze o della cresima del nipote, non è possibile delegare tutte le scelte alla macchina fotografica (in automatico) e affidarsi dopo alla postproduzione (non tutti sono bravi come la Santoni).
Se si vuole fare della fotografia, secondo me, bisogna mettersi in gioco e tirare fuori quello che si ha dentro lavorando ad un progetto che ci permetta di raccontare qualcosa.
Il momento dello scatto è fondamentale perchè è in quell'istante che si realizza la fotografia che successivamente può essere corretta e migliorata ma non stravolta e reinventata.
Se poi qualcuno con un lavoro grafico riesce a realizzare un prodotto artistico tanto meglio e tanto di cappello ma è un modo di creare immagini che non mi appartiene, più vicino alla pittura che alla fotografia. Un esempio: http://www.fabriziocarotti.it/index.htm
Per quanto mi riguarda lavoro tanto e sto cercando ancora la mia strada e probabilmente non andrò da nessuna parte, ma di una cosa sono sicuro, non delegherò mai totalmente le mie idee e la mia creatività ad una mezzo tecnico che per quanto evoluto si sostituisca a me in tutto e per tutto.
Grazie a tutti.
Ciao, Maurizio.
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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyLun 28 Set 2009, 14:04

Joffry ha scritto:
Cari amici fotografi e non,
sinceramente mi aspettavo più partecipazione su un argomento per me così importante.
Intanto ringrazio coloro che hanno dato il loro contributo con i loro commenti e ringrazio anche coloro che non hanno niente da dire in proposito perchè anche questo fatto mi riferisce molte cose.
Ognuno è libero di intrepretare la fotografia come crede e di sicuro sarò io in difetto, ma per fare delle fotografie che non siano quelle delle vacanze o della cresima del nipote, non è possibile delegare tutte le scelte alla macchina fotografica (in automatico) e affidarsi dopo alla postproduzione (non tutti sono bravi come la Santoni).
Se si vuole fare della fotografia, secondo me, bisogna mettersi in gioco e tirare fuori quello che si ha dentro lavorando ad un progetto che ci permetta di raccontare qualcosa.
Il momento dello scatto è fondamentale perchè è in quell'istante che si realizza la fotografia che successivamente può essere corretta e migliorata ma non stravolta e reinventata.
Se poi qualcuno con un lavoro grafico riesce a realizzare un prodotto artistico tanto meglio e tanto di cappello ma è un modo di creare immagini che non mi appartiene, più vicino alla pittura che alla fotografia. Un esempio: http://www.fabriziocarotti.it/index.htm
Per quanto mi riguarda lavoro tanto e sto cercando ancora la mia strada e probabilmente non andrò da nessuna parte, ma di una cosa sono sicuro, non delegherò mai totalmente le mie idee e la mia creatività ad una mezzo tecnico che per quanto evoluto si sostituisca a me in tutto e per tutto.
Grazie a tutti.
Ciao, Maurizio.

Caro Maurizio......Confermo e sottoscrivo!
Sai che di ti dico?
sono pronto a venire da nessuna parte con te, però per capire fino a che punto possiamo arrivare dovremmo far vedere qualche nostro lavoro ed essere pronti a qualsiasi giudizio, quindi inizia a scattare in digitale e posta le tue foto!
Presto andrò alla sezione still life e chiederò un gidizio sull mia prima prova!
Si.......sono pronto alla figuraccia!Post produzione, quando e quanto è giusto farla? Icon_redface
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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyLun 28 Set 2009, 20:24

Già in un'altra occasione avevamo toccato questo argomento, che nella sua formulazione decisiva potrebbe essere espresso così: "E' lecito, in fotografia, alterare la realtà che ho di fronte con tecniche digitali di post produzione o camera oscura, allontanandomi drasticamente dal dato reale?".

Riprendo alcune riflessioni che avevo fatto in quel post, perché sono ancora in linea con quanto avevo affermato allora:

1) Qualsiasi distinzione "tipologica", che assegna ad un prodotto una categoria di appartenenza all'interno del sistema culturale, non può mai essere "valutativa", definisce semplicemente quel prodotto dandogli una collocazione, così come in una cassettiera mettiamo i maglioni sul primo cassetto e le mutande in un altro, senza che questo implichi che preferiamo i primi alle seconde o viceversa. Quindi, quando dico che certe foto le si definirebbe meglio "pittura al computer" che fotografia, voglio solo far chiarezza sul loro statuto estetico, senza in alcun modo svalutarle. Di fatto, siano quel che siano, ciò che conta è se sono opere interessanti e belle, e lo possono essere sia che le consideriamo pittura sia che le consideriamo fotografia.

2) Quanto alla diatriba se sia giusto o no ritoccare le foto trasformandole radicalmente in post produzione, io credo che in linea di principio qualsiasi mezzo di elaborazione dell'immagine a fini espressivi è lecito, dalla camera oscura a photoshop, ciò che conta non è lo strumento, ma come lo utilizziamo.

3) Veniamo al punto: se tutti i metodi (come diceva il mio maestro Benedetto Croce) sono buoni purché siano buoni, ciò che dobbiamo valutare è il risultato.
Attenzione però: il risultato è in funzione delle finalità dell'opera, questo vale per ogni prodotto culturale e in generale di comunicazione. Immaginiamo che io realizzi un documentario sugli animali della savana, per una trasmissione televisiva che ha il fine di aumentare la conoscenza di questi animali da parte dei bambini. Il mio prodotto viene utilizzato come fonte di conoscenza, ritrae una certa realtà e la trasmette ad altri. Immaginiamo ora che io, in postproduzione, ritocchi il cielo dei miei filmati per dargli un colore più intenso rispetto a quello reale. Immaginiamo ancora, che poiché le riprese di un lago desolato mi sembrano poco interessanti aggiunga digitalmente degli animali in riva al lago, animali che perdipiù neanche vivono in quella savana. Immaginiamo infine che il mio documentario, così fatto, sia esteticamente molto più bello che se non l'avessi ritoccato. Ho fatto una cosa lecita? Evidentemente no, ma non perché ho usato il mezzo digitale, ma per il semplice fatto che il mio prodotto si presentava come documento, come ritratto della realtà, mentre io l'ho camuffato, e quindi ho creato un falso storico ne più e nè meno di uno storico cheritoccasse un documento d'archivio con photoshop cambiandone il testo.

4) Se faccio un REPORTAGE su un'isola sperduta, e lo pubblico su una rivista di viaggi, posso pure usare photoshop per ritoccare le immagini, ma il mio reportage dovrà mantenere un carattere globale (dico globale, e la precisazione è molto importante) di verità: se creo un cielo saturo di azzurro mentre nell'isola il cielo è sempre grigio e l'atmosfera plumbea sto mentendo, sto ingannando chi guarda la foto e crede di conoscere meglio, attraveso di essa, quel posto.

5) Diverso è il caso se presento delle immagini fotografiche il cui fine è puramente estetico, senza nessuna intenzione conoscitiva. In questo caso la realtà può anche servirmi solo "di appoggio" ma non devo necessariamente rimanergli fedele, sto crendo Bellezza, non Verità. Alla stessa maniera un pittore può eseguire un ritratto fedelissimo al modello, ma può anche usare il modello come semplice spunto e fare un ritratto che vive di fantasia, come è per molti ritratti del 900.

6) Queste sono le "due vie" della fotografia: come verità (Cartier Bresson), come pura bellezza (Irving Penn).

7) La liceità o meno di stravolegere la realtà è indipendente dal mezzo di comunicazione che uso, ma è invece in funzione dell'operazione culturale che sto facendo e che ho dichiarato di fare.
E' come se ci chiedessimo: con la cinepresa devo riprendere solo fatti storici o posso anche inventarne? la domanda non ha senso; molto semplicemente: se faccio un film posso inventare senza nessun vincolo, se faccio un documentario devo essere fedele all'oggetto d'indagine, altrimenti sto falsando la realtà e sto mentendo come se scrivessi la biografia di qualcuno e inserissi una data di nascita erronea.

7. In linea di principio, quindi, post produrre alterando e camuffando, in sé, è lecitissimo.Rimane da vedere caso per caso se, anche laddove è lecito farlo, produce effetti realmente interessanti o in certe immagini faccia apparire il tutto troppo artefatto, troppo artificiale (questo può essere un difetto anche in un'opera di fantasia). Il problema di molte foto che oggi compaiono sui forum è proprio questo: non sono sbagliate in linea di principio, non sono da gettare perché hanno subito pesanti ritocchi, ma perché il modo in cui gli autori li hanno applicati le hanno rese artefatte, poco naturali, spesso addirittura Kich.





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Joffry

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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyMar 29 Set 2009, 18:10

Cari amici, la mia voleva essere una provocazione per suscitare qualche reazione o qualche riflessione ma la risposta di Angelo così precisa, elegante e raffinata ha di fatto (credo) chiuso la discussione sull'argomento.
Grazie e complimenti ad Angelo che ci illuminato con le sue parole che è difficile non condividere.
Spenderò invece altre due parole sul perchè di questa provocazione.
Quando ero molto giovane e mi sono avvicinato alla fotografia anch'io come molti mi sono perso nel mondo dei modelli nuovi di fotocamere che uscivano e negli obiettivi più o meno luminosi e più o meno lunghi.
Solo pochi anni fa mi si è aperto un orizzonte e ho capito che fotografare non è avere (nel caso del digitale) più pixel oppure correre dietro al nuovo modello con chissà quale automatismo in più ma lavorare ad un progetto con il quale confrontarsi quotidianamente.
Se qualcuno mi avesse dato questo consiglio prima sarebbe stato molto meglio per me ed è per questo che volevo portarvi a conoscenza di questa mia esperienza.
Vedo che in questo forum c'è un sacco di gente e non tutti sono strettamente malati di fotografia ed è giusto così, ma se c'è qualcuno che vorrebbe intraprendere un percorso per esprimersi attraverso questo meraviglioso mezzo penso che prima trova il suo "cassetto" meglio è, senza pensare troppo all'attrezzatura e a photoshop.
Il segreto è nel fotografare, fotografare, fotografare e mettersi in gioco.
Come dice il mio amico Vinicio ... "buttate via il tappo dell'obiettivo".
Ciao a tutti.
Maurizio.
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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyMar 29 Set 2009, 18:16

Joffry ha scritto:
Cari amici, la mia voleva essere una provocazione per suscitare qualche reazione o qualche riflessione ma la risposta di Angelo così precisa, elegante e raffinata ha di fatto (credo) chiuso la discussione sull'argomento.
Grazie e complimenti ad Angelo che ci illuminato con le sue parole che è difficile non condividere.
Spenderò invece altre due parole sul perchè di questa provocazione.
Quando ero molto giovane e mi sono avvicinato alla fotografia anch'io come molti mi sono perso nel mondo dei modelli nuovi di fotocamere che uscivano e negli obiettivi più o meno luminosi e più o meno lunghi.
Solo pochi anni fa mi si è aperto un orizzonte e ho capito che fotografare non è avere (nel caso del digitale) più pixel oppure correre dietro al nuovo modello con chissà quale automatismo in più ma lavorare ad un progetto con il quale confrontarsi quotidianamente.
Se qualcuno mi avesse dato questo consiglio prima sarebbe stato molto meglio per me ed è per questo che volevo portarvi a conoscenza di questa mia esperienza.
Vedo che in questo forum c'è un sacco di gente e non tutti sono strettamente malati di fotografia ed è giusto così, ma se c'è qualcuno che vorrebbe intraprendere un percorso per esprimersi attraverso questo meraviglioso mezzo penso che prima trova il suo "cassetto" meglio è, senza pensare troppo all'attrezzatura e a photoshop.
Il segreto è nel fotografare, fotografare, fotografare e mettersi in gioco.
Come dice il mio amico Vinicio ... "buttate via il tappo dell'obiettivo".
Ciao a tutti.
Maurizio.

Parole sante.
per crescere come fotografi si deve crescere innanzitutto dentro, si deve affinare lo sguardo, la sensibilità, la volgia di conoscere il mondo che si ha di fronte.
Tecnica e tecnologia sono assolutamente secondarie.
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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyGio 01 Ott 2009, 13:11

Vorrei portare la mia esperienza:
Fino a 27anni (quindi fino all'anno scorso) nn mi sono mai interessato alla fotografia.....anzi quando andavo in vacanza tormentavo qualsiasi persona volesse avere un ricordo di quel momento da trattenere dentro ad una foto....Poi in una vacanza in Montagna un mio amico portò una reflex ed io incuriosito inizia a fare amicizia con questa nikon d60,questa macchina aveva un obiettivo 18-300......e quindi io capii che con quello strumento ero io "ad inventare la foto",nel senso che la foto me la sceglievo io....potevo raccontare un albero in primo piano,xchè era bellissimo,ma nella realtà era a 200 m.......(insomma scoprii lo zoomPost produzione, quando e quanto è giusto farla? Icon_redface Post produzione, quando e quanto è giusto farla? Icon_redface ).....questo x dire che cappii che la foto la potevo raccontare io...come volevo.!!!!!!

Da questo primo passaggio poi incuriosito ho iniziato ad approfondire questa passione;mi sono iscritto al corso di Eidos,e la mia prima domanda ad Angelo fu: "IO NON CAPISCO LA POST-PRODUZIONE PERCHè NON è FOTOGRAFIA".......

Adesso mi sono fatto un idea diversa; anche secondo me,come joffry; il momento in cui il fotografo "inventa" non potrà mai essere messo in secondo piano,ma quello che penso oggi è che poi ognuno mette in pratica la propria fantasia con gli strumenti che si addicono + alle sue esigenze e qualità.........faccio un esempio......magari io parte tutto il pomeriggio per andare a caccia di tramonti...nei posti più sperduti dell'umbria......x dare spazio alla mia creatività......invece altri,da dietro alla scrivania riescono a trasformare la foto del tramonto del proprio terrazzo in una foto.....unica al mondo...grazie alla Post-produzione!!!!

Chiudo facendo una considerazione mia personale:
da neofita della fotografia fino a 12mesi fa,credo che con le nuove tecnologie(passaggio dall'analogico al digitale)sia molto più facile fare delle fotografie quasi buone.....(x esempio una reflex in automatico fa fare dei buoni scatti anche ad una persona che non la sà usare) quello che poi fa la differenza è mettersi in gioco è CREARE....è firmare una foto che nn tutti capiscono,perchè vuol dire che c'è qualcosa di tuo.....C'è LA TUA IDEA.....secondo me un ottimo quadro non è quello che piace a tutti......ma quello che a tutti dà delle emozioni diverse.......se poi sia a temprera o a pastelli......PER ME è UGUALE!!!!!!

mi sono dilungato troppo ma è una discussione molto interessante......


Ultima modifica di MALLO81 il Gio 01 Ott 2009, 17:07 - modificato 1 volta.
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Ste

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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyGio 01 Ott 2009, 14:04

MALLO81 ha scritto:

magari io parte tutto il pomeriggio per andare a caccia di tramonti...nei posti più sperduti dell'umbria......x dare spazio alla mia creatività......invece altri,da dietro alla scrivania riescono a trasformare la foto del tramonto del proprio terrazzo in una foto.....unica al mondo.....

Non so Mallo81, ma non condivido per niente questa tua interpretazione della post produzione...la foto più emozionante della tua vita puoi scattarla senza muoverti da casa, non c'è bisogno di girare l'Umbria, le Marche o la Spagna per trovare un tramonto incredibile, se ne vedono goni giorno, ovunque diversissimi etc. Non c'è neanche bisogno di un cielo infuocato per trasmettere un'emozione. Alla fine è tutto lì, la foto trasmette o non trasmette, emoziona o non emoziona.
Personalmente lavoro parecchio in post produzione, ma quando lo faccio si vede, è grafica, ed è allo stesso livello della fotografia, o meglio, ne è una differente espressione..E allora ti può emozionare un'immagine di un gabbiano scattata al volo e solamente virata in bianco e nero, così come l'immagine di una persona appesa ad una superficie immaginaria sospesa nel nulla (giusto per fare un esempio concreto sono le mie due immagini del MAG). Una è uno scatto, l'altra è un lavoro di grafica...
Quello che non condivido è l'inganno: ti voglio spacciare un lavoro di grafica per una foto..per quanto una persona molto preparata potrebbe cmq accorgersi..e alla fin fine va a finire che era più emozionante la foto originale.. Smile
Discorso complesso e sfaccettato, penso di aver espresso solo una minima parte del mio pensiero
Ciaoo

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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyGio 01 Ott 2009, 17:05

scusa Ste ,
ma nn mi sembra di aver denigrato la post...produzione anzi.....ho detto che ognuno (ringraziando dio) ha la sua interpretazione e il suo personale approccio per regalare emozioni c'è chi lo fa...con la reflex....in automatico...c'è chi lo fà con mille obiettivi,c'è chi lo fa con tutto questo e con la post produzione......io volevo dire che secondo me ognuno fa come vuole.......perchè per la fantasia non c'è nessuna regola!!!!
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MessaggioTitolo: Re: Post produzione, quando e quanto è giusto farla?   Post produzione, quando e quanto è giusto farla? EmptyGio 01 Ott 2009, 17:37

no no non l'hai denigrata Smile mi ha solo colpito quel discorso del tramonto, come se in post produzione si potessero fare miracoli, cosa che, secondo me, non è possibile Wink
Ciao
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