In questi giorni ho visto "Il settimo sigillo" di Imgmar Bergman. E' un film in b/n del 1956, celebre soprattutto per la partita a scacchi che il suo protagonista intraprende con la morte, per ritardare il momento in cui esa lo porterà via con sé.
E' un film tutto incentrato sulla ricerca di un senso della vita, e il cavaliere che torna da una crociata si tormenta sulle domande "esistenziali" riguardanti l'incertezza dell'esistenza di Dio, il futuro dopo la morte, il peccato e la redenzione e così via.
A parte il modo a volte troppo "scoperto" ed esplicito con cui vengono trattati questi temi filosofici, il film ha un indubbio fascino, e momenti di grande potenza visiva, come quello indimenticabile in cui irrompe sulla scena una processione di autoflagellantisi il cui trascinatore è un predicatore che annuncia la fine del mondo e l'impossibilità di salvarsi dalla dannazione.
A chi non l'ha visto, consiglio questo film, che può essere un primo approccio ad un autore difficile come Bergman.
A chi l'avesse visto chiedo invece un parere per un confronto.
http://trovacinema.repubblica.it/film/scheda/Il-settimo-sigillo/118488