"Gomorra"

Ieri ho visto "Gomorra", al Pavone di Perugia.
Vi consiglio questo film, anche se non appartiene al genere che preferisco (diciamo che è un film-denuncia).
L'orignilità dell'approccio consiste nel fatto che la camorra è indagata "dal di dentro", dal punto di vista dei camorristi stessi e delle persone costrette a fare i conti con essa.
Sempre in questa ottica di sguardo-dentro, si colloca la tecnica di ripresa: la macchina da presa sta costantemente "addosso" ai personaggi, ai loro corpi sudati, al loro respiro, ai loro volti: suggerisce una percezione fisica dei personaggi stessi svelandone una componente quasi animalesca.
Anche la fotografia risponde all'esigenza di un realismo "senza sconti": i colori sono spesso "sporchi", viene messa a nudo la putrescenza degli edifici in cui si svolge prevalentemente la storia (le celebri "vele").
Mi piacerebbe confrontarmi con voi sul film, anche perché potreste avere idee e impressioni completamente diverse...

Quello che hai descritto è quello che penso, ma devo fare una piccola critica...
La macchina da ripresa sta constantemente addosso,ed è sicuramente una scelta appropriata e originale, ma ci sono stati momenti in cui certe scene non le potevo guardare perchè mi facevano venire il mal di testa. Questa è l'unica pecca del film.
Sicuramente innovativa la scelta (dell'autore del libro) di far vedere la camorra dal di dentro,anche se penso che il film ci sia andato molto più leggero rispetto al libro.
E' impressionante la scelta del luogo delle risprese, scelte azzeccatissime, perchè è di quell'italia, nascosta, sottovalutata che si parla.
Poi oltre questi aspetti tecnici non ci si deve scordare della questione camorra, anche se appunto sono scelte dell'autore.
Dunque io credo che non essendoci dentro, noi, possiamo solo credere effettivamente a quello che ci dicono.
Invece vivendo in quelle zone, tutti sanno tutto, anche Saviano. Trovo incredibile che basti nascere in un quartiere per avere la vita segnata.
E se non fosse esattamente così la loro vita, l'autore avrebbe una scorta sempre dietro?
Insomma tutta l'italia sa.
Ma tace.

Finalmente questa sera sono andata al cinema! Era l'ultimo giorno di programmazione di Gomorra al cinema Pavone (preferisco i film del centro all'anonimo multisala...)Io non ho letto ancora il libro e giudico solo il film, anche se questi confronti lasciano il tempo che trovano, perchè il film non può essere un libro e viceversa..
Giungo al dunque: il film mi è piaciuto molto, immedesimandomi mi sentivo in trappola, in un mondo dove tutto è più grande di noi e l'unico modo per cambiare le cose è fuggire, come fa il sarto che lascia il suo lavoro in cui era un gran professionista per fare il camionista o accettare la guerra tra clan che porta sangue e niente più...Bravissimi gli attori, tra cui il ragazzino che portava la spesa a domicilio....

Quindi a noi tre è piaciuto, ma non si fa avanti nessun "contraddittorio"? Litighiamo sul forum !!!

gomorra..

è una sorpresa cinematografica e non credevo che ci fosse un regista così bravo ad usare queste tecniche "americane" di ripresa.

mi ha tenuto il fiato sospeso per tutto il tempo, sembrava di essere parte della vita raccontata in questo film.

ho letto anche il libro, facendo un'azione che nel passato non mi era mai capitato: vedere il film e poi il libro..

il film mi è piaciuto, mi ha coinvolto, mi ha anche apeto degli occhi su come le società criminali ti vogliono controllare, gestire, manipolare, controllare la tua vita.

il libro mi è piaciuto molto, mi ha colipto il linguaggio di questo autore già famoso ed affermato e già discusso così tanto, forse troppo..

però vorrei chiedere una cosa: ma il pasolini regista e scrittore non era forse molto al di sopra di questi film di denuncia italiani attuali?
a volte, in questo mondo che fagocita le idee, le menti, le vite e la cultura ci fa scordare molte origini della nostra cultura.