"?" - commento d'autore di Marco Briziarelli.

E' un ottimo esempio di "ritratto di gruppo": vale a dire una composizione a più personaggi, ma dove ognuno possiede una sua individualità, una sua specificità. Notiamo infatti che le quattro donne sono colte in gesti o espressioni o addirittua smorfie singolari e penetranti. E' come un coro a quattro voci, ma ogni voce canta con un suo timbro specifico, arricchendo quindi l'armonia e le sfaccettature dell'insieme.

Un grande maestro di ritratti di gruppo, nella storia dell'arte, è Rembrandt. Questo quadro aiuta a capire cosa intendevo dire:



Rembrand Van Rijn: "Lezione di anatomia del dottor Tulp", 1632.

La composizione, di gruppo, ha comunque, nella signora che fa da quinta sul proscenio, la sua vedette. Stiamo assistendo a una commedia, psicologica, mi pare di intuire, alla Pirandello, alla Becket e quello che non vediamo è il monologo interiore che, a breve, la signora ci vomiterà addosso e poi scambierà le ignari passanti per crudeli infermiere pronte a riprendersela e portarla tra quelle pareti bianche in cui ha trascorso i suoi anni più belli; ma questa volta non sarà così perché nessuno potrà riconoscerla conciata com'è e si è anche comprata un cappello e gli occhiali grandi grandi che tutti la guardano e fanno finta di non vedere, ma dove sarà finita? Se lo chiedono in tanti in questo momento, anche quelli di casa, a cui preme solo che lei faccia quella firma e poi via di nuovo a Villa Serena, tra quelle pareti, con una finestra troppo alta per guardare fuori, ma lei non ci sta e, se solo, ecco le sente arrivare, le tre infermiere proveranno a convincerla, allora aprirà la borsa che tiene stretta, stretta e inghiottirà in un baleno quel veleno per topi che le hanno assicurato fa quello che deve fare.

sembra quasi aspettare che venga scoperta per passare all'attacco.
che buffa signora!!

grazie per Marco, per il tuo commento!

Marco Briziarelli ha scritto:

La composizione, di gruppo, ha comunque, nella signora che fa da quinta sul proscenio, la sua vedette. Stiamo assistendo a una commedia, psicologica, mi pare di intuire, alla Pirandello, alla Becket e quello che non vediamo è il monologo interiore che, a breve, la signora ci vomiterà addosso e poi scambierà le ignari passanti per crudeli infermiere pronte a riprendersela e portarla tra quelle pareti bianche in cui ha trascorso i suoi anni più belli; ma questa volta non sarà così perché nessuno potrà riconoscerla conciata com'è e si è anche comprata un cappello e gli occhiali grandi grandi che tutti la guardano e fanno finta di non vedere, ma dove sarà finita? Se lo chiedono in tanti in questo momento, anche quelli di casa, a cui preme solo che lei faccia quella firma e poi via di nuovo a Villa Serena, tra quelle pareti, con una finestra troppo alta per guardare fuori, ma lei non ci sta e, se solo, ecco le sente arrivare, le tre infermiere proveranno a convincerla, allora aprirà la borsa che tiene stretta, stretta e inghiottirà in un baleno quel veleno per topi che le hanno assicurato fa quello che deve fare.

ODDIO che visione!!!!!!!!!