Parallelismi...letterari. Commento d'autore
(variazione sopra una pagina di Federigo Tozzi)
Anche io leggevo sotto la pergola, come l'io narrante di Tozzi, "sotto la mia pergola", anche io percepivo le cose che stavano vicino a me e solo quelle, così mi sono messo anch'io a guardare un pampino; il solito sfoggio pensavo, molta apparenza e poca sostanza e senza rifletterci troppo "lo strappo dal tralcio e lo butto dietro di me", proprio come lui.
Quello che non mi capita, sto leggendo pagina 58 di "Bestie", è il finale perfetto " il sole, tra gli altri pampini, taglia gli occhi con i suoi pezzetti di vetro. Una cavalletta mi salta su una mano".
Eppure ce l'ho davanti, chiuso, esile, enigmatico nella sua semplicità, l'insetto, è una citazione vivente ma non vuole entrare nel racconto, non sembra interessato a sacrificare la propria postazione per la gloria letteraria; ha un grande talento, sa rendersi quasi invisibile ed è indifferente alla propria condizione di personaggio.