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 Solitudine a Paris.

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5 partecipanti
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solitoignoto




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MessaggioTitolo: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyLun 05 Ott 2009, 12:45

Solitudine a Paris. Solitudini36
Ciao a tutti, ecco una mia prima foto della mia serie solitudini, scattata a Parigi, Louvre. Dias sensia 100.Solitudine a Paris. Icon_biggrin
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LauraB

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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyLun 05 Ott 2009, 22:56

Solitoignoto, scusa l'ignoranza... ma cosa significa Dias sensia 100.Solitudine a Paris. Icon_biggrin
E' la scannerizzazione di una diapositiva?
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solitoignoto




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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyMar 06 Ott 2009, 00:30

LauraB ha scritto:
Solitoignoto, scusa l'ignoranza... ma cosa significa Dias sensia 100.Solitudine a Paris. Icon_biggrin
E' la scannerizzazione di una diapositiva?

SiSolitudine a Paris. Icon_biggrin
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angelo
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angelo


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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyMar 06 Ott 2009, 02:14

Come tutte le opere d'arte di cui l'essenza non è urlata o esibita, ma riposa come sotto un velo, è come un filo sottile visibile solo mettendo bene a fuoco la mente, anche questa mi piace molto.

L'elemento poetico, per me, è nell'analogia fra persone e statue: la solitudine è di entrambe, carne o pietra comunque chiuse nel silenzio, fasciate solo dal vuoto. Anche le piante, qui, sono isolate come le nude figure di una scenografia, quasi come semplice simbolo di natura.
Aspettiamo e speriamo, dentro di noi, che fra un attimo un volto si rivolgerà ad un altro, due sguardi si incroceranno, un movimento sarà rivolto a suggerire un qualsiasi contatto o intenzione di relazione; segnali di vita, fra gli uomini o fra le pietre che sia.
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solitoignoto




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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyMar 06 Ott 2009, 15:59

angelo ha scritto:
Come tutte le opere d'arte di cui l'essenza non è urlata o esibita, ma riposa come sotto un velo, è come un filo sottile visibile solo mettendo bene a fuoco la mente, anche questa mi piace molto.

L'elemento poetico, per me, è nell'analogia fra persone e statue: la solitudine è di entrambe, carne o pietra comunque chiuse nel silenzio, fasciate solo dal vuoto. Anche le piante, qui, sono isolate come le nude figure di una scenografia, quasi come semplice simbolo di natura.
Aspettiamo e speriamo, dentro di noi, che fra un attimo un volto si rivolgerà ad un altro, due sguardi si incroceranno, un movimento sarà rivolto a suggerire un qualsiasi contatto o intenzione di relazione; segnali di vita, fra gli uomini o fra le pietre che sia.
GrazieSolitudine a Paris. Icon_biggrin del commento, troppo buono.
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Ludovica

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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyGio 08 Ott 2009, 16:13

E se fosse in bianco e nero con un bel tocco ai livelli?? che dite?
(mi piacciono molto i contrasti forti Solitudine a Paris. Icon_smile )
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solitoignoto




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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyGio 08 Ott 2009, 23:08

Ludovica ha scritto:
E se fosse in bianco e nero con un bel tocco ai livelli?? che dite?
(mi piacciono molto i contrasti forti Solitudine a Paris. Icon_smile )
Puoi provare a farne una tua versioneSolitudine a Paris. Icon_biggrin potrebbe essere interessante.
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brian




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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyDom 11 Ott 2009, 21:58

Non è mai troppo tardi per un saluto, quindi: benvenuto solito ignoto.
Ho visto in questi giorni le discussioni che si sono avute intorno ad alcune delle foto che hai postato.
Discussioni interessanti alle quali non ho potuto partecipare direttamente per questioni di tempo e, in fondo, anche per scelta. Parlare di una singola foto può essere utile ed interessante, ma è il mondo, la visione, il labirinto di espressioni e interpretazioni di un autore quello che mi interessa. Per questo è necessario il tempo, la flessibilità mentale e se vuoi anche artistica (ma io mi limiterei a parlare di sensibilità) che porta a far si che sia l'opera a parlare e non noi ad analizzare. O almeno non solo questo. Comunque sia, non ho avuto tempo allora e cerco di rimediare in modo molto parziale adesso.

*

Bene. Questa foto è un'altra storia, decisamente.
Così come le foto iniziali (vicolo) erano "pulite" in termini tecnici ma prive di spessore, anonime e fredde, questa è invece una foto di valore, almeno per quello che mi riguarda.
Nel vicolo c'era la bellezza di un BN e di una inquadratura correta e certamente molto precisa. Canoni più o meno classici ben riportati e molto ben calibrati nell'economia dell'immagine. Ma questo non basta e tu lo sai benissimo proprio perchè ti interessi di fotografia, leggi, ne discuti. Quella foto non riusciva a parlare di altro. Non di quelle tracce dell'uomo che comunque dovevi andare a cercare e che certamente tu avevi visto ma che non riuscivano ad uscire o ad essere captate con l afluidità, il guizzo, la genialità che ci si apsetta da una foto che si propone come artistica.
Non raggiungeva, quella foto, la massa critica oltre la quale ti fermi ad osservarla, la guardi di nuovo e pian piano ne cogli l'originalità, il senso e, soprattutto, la personalità dell'autore, il mondo, le contraddizioni, le visioni.
Questo era il problema del vicolo e delle altre due postate nello stesso thread: ben fatte. Punto e basta. E poi? Non mi parlavano di te, della tua visione, del tuo mondo. Nè mi davano un altro spunto che potesse farmi vedere queste immagini come qualcosa di diverso dalle foto anche altri avrebbero potuto fare. Nè mi davano spunto per
considerarle in qualche forma specifica: reportage, o altro per le quali il parlare di te non fosse necessario.

La massa critica. L'elemento che distingue, lo stile. E non parlo di effetti speciali, ma semplicemente di quel qualcosa di specificamente tuo e adatto alla sensibilità e creatività di chi, come te, aspira a fare immagini che durano, che lasciano un segno o che comunque hanno uno spessore.

*

Tornai sul thread varie volte per vedere come evolveva ma volutamente lasciai perdere: troppo presto per avere un'idea sul tuo modo di lavorare.
>> A questo proposito ho notato alcune tue considerazioni che trovo pertinenti ed interessanti, altre che invece non condivido, in particolare le questioni (dibattute da secoli) sulla composizione dell'immagine, sul disordine, sulla tecnica. Non possono essere risolte in due righe semplicemente. Per cui ti ringrazio di averle tirate fuori perchè credo (e spero) possano essere lo spunto per una nuova discussione, in un ambito adatto. Quando? Non ne ho la più pallida idea. Non ho molto tempo ma, visto che tutti qui siamo interessati a questo, ben venga il dibattito appena possbile (virtuale o reale che sia).

*
Ma torniamo a noi. Dicevo: questa è tutta un'altra storia.
Esattamente. Questa è l'immagine che mi aspetterei da una persona che ha parlato di creatività, di composizione, di grandi fotografi del passato. Questo mi aspetto da una persona che vuole fare fotografia nel senso "serio" del termine.
Le mie considerazioni sulle foto precedenti le hai appena lette.
Di questa ti dico: è un'ottima foto.
C'è un insieme di elementi che sono tanto reali quanto simbolici. Esseri umani e statue (e quindi rappresentazione di una umanità idealizzata ed eterna, avulsa dalle contingenze) sembrano convivere e dividere lo stesso spazio. Eppure l'uomo è solo, separato, ed osserva quel mondo quasi lo desiderasse.Quasi desiderasse la certezza e atemporalità di quella
dimensione. Da una parte abbiamo la rappresentazione del sogno, della perfezione.
Dall'altra la caducità e limitatezza delle cose e della vita. Lo spazio è lo stesso, la condanna univoca.
C'è insieme tristezza, rassegnazione, consapevolezza. Altri piccoli elementi mi fanno piacere l'immagine: gli uomini che sembrano vagare in mezzo alle statue, come avessero raggiunto l'altra dimensione, senza però trovare ciò che cercavano. Hanno apparentemente superato le barriere ma sono ancora comunque prigionieri.
E quella busta di plastica bianca, che alri avrebbero clonato, è invece per me la quintessenza della normalità, della vita mediocre fatta di cibo, di giornate che passano impegnate fin troppo in cose che nulla hanno a che vedere con la bellezza e lo spirito.
Questa è una bella foto.
In termini tecnici la composizione, come dicevo è equilibrata, ben fatta e ponderata.
La scelta delle tonalità e del timbro dei colori è personale, ed è quindi una parte dello stile dell'autore. Un BN adeguato avrebbe forse aggiunto pathos al tutto ma, ripeto, questa è una scelta dell'autore.
Il formato quadrato è esso stesso un'ottima scelta.
Quest'immagine ha secondo me una doppia possibilità: può vivere di vita propria in quanto supera quella massa critica di cui parlavo all'inizio (e quindi è in grado di sostenere lo sguardo, l'osservazione, lo studio e... il tempo. Perchè riuscirà a parlare anche a distanza di tempo). E ha valore anche se inserita in un contesto di più foto, in una storia, un portfolio sullo stesso tema, perchè ha comunque uno spessore e una valenza tale da portare ed aggiungere valore al portfolio stesso.

Chiudo qui questa chiacchierta.
Benvenuto di nuovo. E permettimi di dire che tra qualche mese il tuo modo di fotografare
avrà trovato direzioni che al momento non immagini.

Un saluto
Walter/Brian
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solitoignoto




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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyLun 12 Ott 2009, 00:41

brian ha scritto:
Non è mai troppo tardi per un saluto, quindi: benvenuto solito ignoto.........
Un saluto
Walter/Brian
Solitudine a Paris. Icon_smile
Ciao, grazie per il tuo lungo intervento, ti rispondo in maniera meno prolissa.
Sai, per quanto riguarda il sapersi descrivere con uno stile è sempre molto difficile, io sono agli inizi e sono sempre attratto da molti soggetti. A volte ci riesco anche solo parzialmente a descrivere o interpretare qualcosa, altre volte no. Ci sono cmq. sempre dei canoni da rispettare in fotografia che ho già ampiamente descritto, sennò non c'è differenza tra uno scatto studiato ed un altro fatto a caso o quasi.
C'è poi sempre una continua voglia di ricerca e lo si fa con i soggetti più disparati, sia che si tratti di street che di still, che di ritratti o altro.
Io cerco di andare in questa direzione, e poi cosa fondamentale osservo sempre molto bene ciò che fanno gli altri, sia chi fa meglio di me, e sono in tanti, sia chi fa peggio.
E sempre con spirito critico, in circa 5 anni credo di avere fatto dei progressi, ma ripeto sono sempre all'inizio, spero con il tempo di migliorare sempre di più
CiaoSolitudine a Paris. Icon_biggrin
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Ludovica

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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyMar 27 Ott 2009, 00:59

Citazione :
Puoi provare a farne una tua versioneSolitudine a Paris. Icon_biggrin potrebbe essere interessante.

Eccola qui Solitudine a Paris. Icon_biggrin

Solitudine a Paris. Solitudini36
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solitoignoto




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MessaggioTitolo: Re: Solitudine a Paris.   Solitudine a Paris. EmptyMar 27 Ott 2009, 17:06

Ludovica ha scritto:
Citazione :
Puoi provare a farne una tua versioneSolitudine a Paris. Icon_biggrin potrebbe essere interessante.

Eccola qui Solitudine a Paris. Icon_biggrin

Solitudine a Paris. Solitudini36
Non male, grazieSolitudine a Paris. Icon_biggrin
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