Due ritratti di Picasso: rispettivamente di Robert Doisneau e Irving Penn (vedi sezione "Ti presento un maestro" del forum).
Un'ottima occasione per constatare come lo stesso soggetto è reso in maniera completamente diversa, filtrato da due diverse sensibilità, "puntato" da due sguardi che colgono aspetti differenti, ma entrambi pregnanti.
Irving Penn restituisce la "potenza" dello sguardo del pittore, il suo "occhio di falco" in grado di incunearsi nella realtà e squassarla per poi distenderla sulla tela (vedi il cubismo).
Nonostante non abbia la potenza formale di quest'ultima, sono più affezionato all'immagine di Doisneau (ma su questo vorei tanto il vostro parere) perché coglie uno degli aspetti più importanti della poetica di Picasso e dell'uomo-Picasso: l'ironia.