Ora posso andare e casa e cancellare dagli occhi questo trucco amat'odiato. Stille di mascar glitter che bruciano come le lacrime che non ho ancora versato.
Amat'odiato come te che sempre sei entrato e uscito dalla mia vita, in ogni stagione, col sole la nebbia e la neve. Ma questa volta è l'ultima. Mi hai portato in montagna per dirmelo, nella fredda corona di foglie dai caldi colori dell'autunno, mi hai ghiacciato con le tue parole di neve, fin dentro al cuore, così tanto che non so se piangerò.
Forse mi struccherò soltanto e andrò a letto, con gli occhi gonfi e rossi e i capelli che ancora odorano di quelle belle uscite all'aperto che facevamo insieme - ricordi - e ogni albero era la nostra alcova.
Dormirò, mi sveglierò domani nello squallore di un sole inutile che penetra la mia stanza.
Mi sveglierò. Perché la notte non avrà portato l'oblio che speravo, e dovrò fare i conti con i tuoi sette anni che mi hano riempita di crepe.