Complimenti per la mostra Dorotea.

Salve Angelo e a tutti, complimenti per la mostra fotografica, sia per la sua introduzione, sia per la scelta degli autori e delle loro fotografie.
Mi ha colpito molto quando ha parlato dei simboli delle città, del Colosseo per esempio e del come esso abbia cambiato di significato nel tempo.
Io penso che le opere, tra le quali pure il Colosseo, siano simboli, cioè opere che restano e che descrivono quello che è stato. Oggi esso è il simbolo di Roma, al di là di quello che fossero i suoi progettisti o realizzatori, cioè gli artisti, esso è l'opera che rimane, anche dopo la scomparsa dell'uomo a testimoniare un passato.
Ecco, anche in fotografia vale lo stesso, cioè, è l'opera che vale, è lei che interessa, al di là della personalità dell'artista. Certo poi, è anche giusto chiedersi chi fosse l'autore, cosa lo muovesse nel fare l'opera, ma ciò a volte è superfluo e difficilmente descrivibile. E a volte, pure inutile.
Oggi purtroppo, come ho scritto anche nell'altro mio messaggio, conta invece molto la figura dell'artista, che si vende, e che deve dare un senso anche complesso, studiato, a volte arzigogolato alle sue opere.
Per me invece non è questo il senso dell'arte.
In fotografia è un immagine che con la sua forza deve parlare da sola, l'autore deve saper comunicare attraverso la sua opera, e non parlare della stessa. Mentre a volte assisto impotente a fotografie, come per esempio alle Terre di mezzo del festival della fotografia a Roma, in cui ci sono immagini molto banali, superficiali, che da sole non dicono assolutamente nulla. Ma che assumono un minimo di senso solo dietro a spiegazioni a volte ardite ed astruse e provocatorie da parte di critici ed autori.
E questo vale in generale nel mondo dell'arte, io quando vado a vedermi una mostra del Caravaggio ammiro le sue opere e non quello che sia stato l'artista.
Anche oggi per esempio ho osservato attentamente e con il mio occhio ( ognuno poi ha il suo ) le varie immagini della mostra, e ne ho preso appunti, senza vedere chi l'avesse fatte. Poi è logico che se mi presentano l'autore io vado là e gli faccio i complimenti oppure no. Non dovrebbe accadere invece il contrario.
Per venire alla mostra di Marsciano, ci sono state delle fotografie che mi hanno colpito in maniera particolare, io sono abbastanza selettivo, faccio allenamento sia su me stesso, sia poi sugli altri.
Per me la fotografia significa togliere dalla realtà: cioè interpretare e non semplicemente rappresentare. Creare come ho detto prima dei simboli, immagini che possano essere esempi estetici nel tempo e per tutti.
Io nel mio piccolo tento di seguire questa strada, ma è terribilmente difficile, e continuo infatti a vedere quello che sanno fare artisti molto più esperti.
Oggi, ne ho scelte 6 tra tutte quelle che ho visto, immagini che secondo me hanno appunto questa caratteristica dell'essere foto-simbolo.
Premetto che non ho preso nota degli autori e quindi indico solo il titolo.
La prima è L'ATTESA, un immagine direi spettacolare, netta, assoluta direi nel suo senso. Dallo sguardo del soggetto manichino, dalla sua posizione, dai segni del tempo degli elementi della finestra. Un soggetto simile anche ad un mio scatto nel quale avevo tentato di fare la stessa cosa, mi è piaciuto più di tutte.
La seconda è RIFLESSO A LONDRA 3, la ruota riflessa ma sospesa nel nulla, con particolari sia a fuoco sia disturbati, bella davvero anche questa in monocromia, del resto le immagini migliori sono sempre quelle in bianco e nero ( almeno x me ).
La terza è RACCOLTA NON DIFFERENZIATA, sulle prime la vedevo male proiettata ma poi dal vero mi sono reso conto che è un'altra immagine simbolo di un certo tipo di degrado.
La quarta è LA SUA OMBRA GIA' GRANDE, concettualmente ben realizzata, il simbolo dell'ombra futura di una bambina.
La quinta è INGANNO cioè la casa riflessa nella cascata, un gioco in cui si può intuire la coopresenza dei 2 elementi appunto la casa e la cascata.
La sesta è LA LUCE ED I CAVALIERI della serie dei paesaggi, evocativa al punto giusto.
Poi x quanto riguarda le altre ho comunque assistito ad ottimi esempi di raffigurazione concettuale, poi ripeto, ognuno ha le sue capacità, preparazione ed anche occhio e gusti pure nel valutare.
Complimenti ancora sia al curatore sia agli artisti che hanno partecipato a questa bella mostra.
Gianni Quaresima, Perugia.

Ciao Gianni,

ho letto con attenzione il tuo messaggio e voglio ringraziarti subito. Certamente ti ringrazio, e ne sono lieto, per le belle parole che hai usato per la mostra. Ma soprattutto, ti ringrazio per essere venuto alla mostra stessa, e per esserti messo nella condizione che hai appena descritto. Con quelle che sonole tue esperienze, modi di vedere, direzioni privilegiate e sensibilità, no sei semplicemente "sfilato" di fronte alle immagini, ma hai ascoltato con attenzione l'introduzione di Angelo (e questo come hai ben capito era essa stessa parte importante ed essenziale dell'evento). Poi hai posto la tua attenzione su quello che le immagini suscitavano in te, di buono o non buono, positivo o negativo o addirittura indifferente. Ti sei qunidi posto nella condizione di chi esplora un nuovo mondo (il modo di fare immagini di ciascuno è comunque un mondo diverso per tutti gli altri) senza pregiudizi ma nello stesso tempo non rinnegando quelli che sono i tuoi modi di valutazione.
Mi fa molto piacere quello che hai scritto. E sono davvero lieto di vedere che alcune immagini ti hanno comunque lasciato un segno positivo.
La fotografia non è solo fare immagini, ma anche in qualche modo viverle con confronti reali come questo ed altri simili dove convergono diverse persone a confrontarsi singolarmente o insieme su una stampa e discuterne poi in seguito, a mente fredda, a distanza. Vuol dire che c'è stato un momento in cui le due sensibilità (l'osservatore e l'autore, a prescindere dal suo nome) si sono trovati sulla stessa lunghezza d'onda.
E questo è bellissimo, ed è una crescita per entrambi.

A presto,

Walter

brian ha scritto:

A presto,

Walter

Salve, anzi, ciao Walter, ti ringrazio anche a te.
Io non partecipo solitamente a mostre in genere, e sulla fotografia mi sembra che questa è la mia terza occasione dopo una a Perugia e un'altra mi sembra, mi trovavo all'estero a Parigi.
Il modo, cioè la condizione mia appunto, quando assisto a degli eventi, è sempre quella di poter imparare il più possibile e poi anche di poter dare un mio piccolo esempio, punto di vista o contributo. Perché ognuno ha un suo livello di preparazione, di visione dell'arte, senza logico perdere di vista i punti cardine che un opera deve avere, onde evitare che qualsiasi immagine possa essere etichettata come vera fotografia.
Una volta messi questi paletti per cui ognuno di noi, appassionati, tenta di metterci del suo utilizzando sia modelli estetici classici, sia nuovi modi di interpretazioni, ( numerosi oggi in arte contemporanea ), possiamo discutere sul cosa ci piace, sul cosa può funzionare come opera d'arte, sul come anche si può cercare di migliorare nel metodo espressivo. E questo lo si fa, ognuno di noi lo fa di certo non partendo da zero, ma ispirandosi sempre a chi ha fatto fotografia molto prima di noi. Ma anche da chi oggi è un punto di riferimento per stile e potenza espressiva.
Io come già scrivo nel mio sito cerco di concepire il senso della fotografia come alla realizzazione di immagini che interpretando la realtà sul luogo, cercano di essere dei simboli che possano valere per tutti. O comunque per la maggior parte di noi. Cosa significa, significa che quando nella realtà ci colpisce una situazione, più o meno complessa, occorre immortalarla pulendola dal banale della realtà, nel costruire sapendo comporre, tagliare, gestire luci e colori, ect, ect, isolare tutto quello che non serve, e mettere a fuoco il o i soggetti che fanno poi parlare l'immagine su pellicola o file numerico che sia.
Tutto ciò è molto difficile da realizzare, ( sia sul posto che poi in post-produzione ), io sono arrivato ad oggi a scartare circa il 95% ed anche più delle mie immagini, ed ogni volta mi metto in discussione sul come cercare di raggiungere un metodo espressivo valido, efficace insomma. Tentando anche di farmi uno stile. In modo che chi osserva una mia fotografia, ne resti attratto da qualche cosa. E' l'immagine che deve parlare di se, non è l'artista che la deve spiegare. Poi gli aspetti della fotografia sono ampi, a volte si sfocia in tendenze che a mio avviso possono apparire solo provocatorie, come per esempio delle immagini di street che vedo al Festival di Roma, nelle quali un senso lo si può trovare solo dietro alla spiegazione dell'artista, in quanto immagini che sembrano non rispondere ai canoni essenziali che deve avere un immagine.
Mi riferisco per esempio a scatti di Guy Tillim, o Goldin 2 nomi che mi vengono a mente ora, ma ce ne sono molti altri. Per me la fotografia per essere chiamata tale deve avere questi requisiti, sennò si rischia di confondere e di far passare ogni tipo di immagine per opera d'arte.
Alla mostra, oltre alle 6 immagini che ho descritto, me ne sono piaciute anche altre, mi riferisco per esempio agli uomini appesi nell'impalcatura, oppure quella della suora che cammina in quell'inquadratura stretta. Pure la donna immersa nella neve e nel bianco del cielo non era male come immagine, solo che a mio umile avviso avevano dei difetti compositivi, la donna è forse troppo piccola e l'immagine occorre stamparla, ( come ho visto ), in un formato molto grande per rendere l'effetto. A mio avviso invece un ottima immagine deve funzionare anche su piccole dimensioni, e gli scatti che mi hanno colpito infatti possedevano questa caratteristica. Gli uomini sull'impalcatura, mi sarebbe piaciuto vederli alla Doisneu, infatti c'è uno scatto simile del fotografo francese in cui si vedono 2 figure, sagome ma solo ombre nere in mezzo a dei pali a loro volta linee nere, scambiarsi un oggetto, su sfondo bianco. Non è che la foto della mostra non mi è piaciuta, anzi, ma credo che concetti che sconfinano dell'astratto, vadano trattati con un astrazione massima dalla realtà. Questo solo per spiegare il perché ho privilegiato immagini al posto di altre che magari ad altri invece dicono di più.
E come dici te, da ogni fotografia, anche la più semplice o banale fatta dal fotografo della domenica, si può discutere, per crescere, confrontarsi, ognuno con i propri limiti, livelli estetici, passione e mezzi tecnici. Io per esempio uso solo dia, resto in analogico in quanto ho paura con la digitale di perdere quel senso di scarto delle immagini, mentre un rullino da 36 costa !! Ed anche perché io amo toccar con mano le mie immagini. A volte torno a casa con 2-3 immagini delle quali sono soddisfatto, altre volte con zero. Ma è normale, pensando che Doisneau ha realizzato mi sembra oltre 150.000 scatti, un numero impressionante, ma solo 200 circa lo raccontano come un grande fotografo.
E questo vale per tutti.
Per crescere poi oltre alla passione, c'è l'esperienza sul campo, ma c'è anche il cinema, a me aiuta molto, io quando mi rivedo degli scatti che mi sembrano riusciti, penso sempre a dei possibili fotogrammi di un film. Io sono anche appassionato di cinema, i grandi registi, ed aiuta molto. Nanni Moretti diceva che occorre saper togliere per aggiungere, ed aveva ragione, ed una volta sul forum del Nikon Club, un utente mi scrisse che una mia foto non gli piaceva perché aveva dentro solo quello che serviva. Mentre per lui doveva essere il contrario.
Ecco, tanto per presentarmi meglio, ogni volta che ci sarà occasione per altre mostre, incontri o altro verrò volentieri. Poi magari un giorno proverò anche a far vedere qualcosa di mio, ma la selezione per me è ancora apertissima, ora come ora non mi sentirei sicuro, perché una cosa è sapere cosa fare, ed un'altra è ……farlo !
Ciao alla prox. Gianni.
www.solitoignoto.com
Cinema, fotografia, arte.

Ciao Gianni,
mi fa molto piacere vedere che la fotografi ti interessa in maniera decisa e, quindi, anche a livello di discussioni, scambi di opinioni e letture. Credo anch'io che questo sia estremamente importante. Per certi versi più importante che non fare le foto.... Hai messo in ballo una serie di questioni molto, molto interessanti, e di questo ti ringrazio perchè sono questi gli stimoli e gli spunti che servono per scoprire nuove direzioni o affinarne altre.
Mi limito ora a dire che un pò alla volta ne riparleremo, e ch emi farebbe molto piacere se, senza fretta, senza troppi problemi, anche altri si unissero a queste discussioni.
A presto e .... tantissimi auguri di Buon Anno!

Brian

brian ha scritto:

Ciao Gianni,
mi fa molto piacere vedere che la fotografi ti interessa in maniera decisa e, quindi, anche a livello di discussioni, scambi di opinioni e letture. Credo anch'io che questo sia estremamente importante. Per certi versi più importante che non fare le foto.... Hai messo in ballo una serie di questioni molto, molto interessanti, e di questo ti ringrazio perchè sono questi gli stimoli e gli spunti che servono per scoprire nuove direzioni o affinarne altre.
Mi limito ora a dire che un pò alla volta ne riparleremo, e ch emi farebbe molto piacere se, senza fretta, senza troppi problemi, anche altri si unissero a queste discussioni.
A presto e .... tantissimi auguri di Buon Anno!

Brian

Grazie, buon anno anche a te. Infatti, per poter accrescere la nostra passione è bello parlarne, a me piacerebbe infatti sapere la tua, ( ma non solo la tua ), sincera opinione sulle mie foto. Sia quelle postate qui, sia nella pagina foto del mio sito http://www.solitoignoto.com/foto.htm
Perchè mi aiuterà a crescere. Più passa il tempo infatti e più ci si rende conto che si diventa selettivi, ma non si finisce mai di imparare.
Oggi proprio mi vedevo alcuni scatti di Gianni Berengo Gardin, incredibili, aveva anzi egli ha fatto dell'essenzialità la sua bandiera, penso agli innamorati a Venezia, oppure ai 2 coniugi nella Wolkswagen. E guardando questi grandi si capisce quanto si può migliorare, poi ovvio ognuno ha i suoi gusti, gli aspetti della fotografia sono ampi davvero.
Ciao

Ciao gianni, mi fa immensamente piacere che hai voglia di confrontarti sulla mostra.
Io, essendo il curatore, non voglio esprimenre giudizi sulle singole foto, anche perché stimo tutti i tre fotografi con i quali ho collaborato per questa straordinaria avventura, e non mi piace parlare dei singoli (si lo so è un discorso che assomiglia a quelli buonisti degli allenatori di calcio, ma è quello che sento...).
Comunque le foto che tu hai citato sono anche secondo me molto, molto belle.

Questa mostra è stata una grande soddisfazione, per me e anche per gli altri "ragazzi": ha tutto funzionato alla perfezione, al di là delle più rosee aspettative.

L'ultimo, graditissimo commento, uno dei più belli che ho ricevuto, è stato quello di una mia cara amica, pittrice fra l'altro, che a differenza di altri si è soffermata sui testi che accompagnavano le sale, che a mio avviso, nell'economia della mostra erano molto, molto importanti. Li ha definiti sia semplici che poetici, cogliendo perfettamente lo spirito con cui li ho scritti.

angelo ha scritto:

Ciao gianni, mi fa immensamente piacere che hai voglia di confrontarti sulla mostra.
Io, essendo il curatore, non voglio esprimenre giudizi sulle singole foto, anche perché stimo tutti i tre fotografi con i quali ho collaborato per questa straordinaria avventura, e non mi piace parlare dei singoli (si lo so è un discorso che assomiglia a quelli buonisti degli allenatori di calcio, ma è quello che sento...).
Comunque le foto che tu hai citato sono anche secondo me molto, molto belle.

Questa mostra è stata una grande soddisfazione, per me e anche per gli altri "ragazzi": ha tutto funzionato alla perfezione, al di là delle più rosee aspettative.

L'ultimo, graditissimo commento, uno dei più belli che ho ricevuto, è stato quello di una mia cara amica, pittrice fra l'altro, che a differenza di altri si è soffermata sui testi che accompagnavano le sale, che a mio avviso, nell'economia della mostra erano molto, molto importanti. Li ha definiti sia semplici che poetici, cogliendo perfettamente lo spirito con cui li ho scritti.

Si, io invece probabilmente sbagliando mi son soffermato solo sulle immagini. Il tema comunque nel concetto della città nascosta è stato ben illustrato, al di là poi di immagini che a me sono piaciute di più rispetto ad altre.
Io poi sono stato attratto, come ho già detto prima, da certe immagini che possono essere considerate simboli, cioè immagini che pulite dalla realtà, da tutto ciò che disturba dall'interpretazione, possono funzionare come esempi d'arte visiva.
Ed è molto stimolante ciò, a me serve moltissimo per imparare, per essere fortemente critico come me stesso perchè cerco di andare verso questa direzione. E vedo che la strada che prendo è giusta, in quanto vedo l'esempio dei grandi fotografi, lessi x esempio che Gianni Berengo Gardin considerava come validi solo una decina di suoi scatti tra i migliaia che fece !! Lo sò, è difficile, ogni fotografo animato da tale passione, tenta di salvare tutte le sue immagini. Ma con il tempo si impara a capire quando veramente si riesce ad interpretare la realtà e quando no.
Poi il confronto è utilissimo perchè come io posso dare la mia esperienza, pur breve e limitata, anche gli altri mi sono utilissimi per capire dove sbaglio nella COSTRUZIONE dell'immagine. Spero che questo forum non muoia come hai scritto nel MP, sarà utile, oltre al confronto on.line virtuale anche un confronto dal vivo. Io magari sono molto più portato a discutere sulle cose degli altri, non sono amcora per lo meno pronto a mettermi in gioco, preferisco farlo quando avrò acquisito molta più sicurezza in quello che faccio. E poi anche il mio carattere, estremamente introverso, mi impedisce di espormi come fanno invece altri. Ho visto mi sembra altre 2 mostre in passato, ed immagini a volte banali, stupide, ma mostrate da persone che non hanno paura di mettersi in gioco. Anche se non fanno nulla di nuovo o interessante.
Io penso che la prudenza sia sempre meglio della sfacciataggine, ed infatti per ora preferisco vedere, apprendere e ogni tanto in via virtuale mostrare del mio.
Quando sarà la prox. occasione, resto felicemente a disposizione.
Ciao a tutti alla prox.